Le differenze (apparenti) tra i due papi Francesco e Benedetto

di Francesco D'Ugo, 9 settembre 2019

In occasione dell’uscita del trailer dell’ultima produzione di Netflix, I due papi, vogliamo approfondire il tema delle differenze (apparenti) tra Papa Francesco e il papa emerito Benedetto XVI. 

Se da una parte, infatti, sono innegabili alcune differenze nello stile di comunicare (vale comunque la pena di ricordare che l’account Twitter del Papa è stato aperto dal “non comunicativo” Benedetto XVI), non si può dire che tra i due magisteri ci sia discontinuità o rottura. 

Ecco alcuni esempi di come le differenze tra Francesco e Benedetto siano spesso troppo calcate da chi desidera offrire un’immagine suggestiva, ma fantasiosa, di un rapporto conflittuale tra i due papi. 

I migranti 

Un primo esempio riguarda cosa pensano questi due papi sui migranti. L’approccio alla questione è stato in tutto simile, per quanto la situazione geopolitica potesse essere differente ai tempi dei due pontificati. 

Più volte infatti Francesco ha citato Benedetto nel sostenere la sua linea di apertura verso profughi e migranti. A chi dice poi che Benedetto, rispetto al suo successore, avesse una linea meno “buonista” e più rigida sul tema, occorre ricordare che questa frase appartiene proprio a un discorso del papa emerito: 

«Nel dramma della Famiglia di Nazaret, obbligata a rifugiarsi in Egitto, intravediamo la dolorosa condizione di tutti i migranti, specialmente dei rifugiati, degli esuli, degli sfollati, dei profughi, dei perseguitati. Intravediamo le difficoltà di ogni famiglia migrante, i disagi, le umiliazioni, le strettezze e la fragilità di milioni e milioni di migranti, profughi e rifugiati».

Non solo Francesco non è più “buonista” di Benedetto, ma entrambi hanno sempre unito all’apertura verso i migranti un atteggiamento di prudenza verso la questione.
Eccone due esempi, uno di Benedetto:

«ogni Stato ha il diritto di regolare i flussi migratori e di attuare politiche dettate dalle esigenze generali del bene comune, ma sempre assicurando il rispetto della dignità di ogni persona umana». 

E uno di Francesco:

«credo che in teoria non si può chiudere il cuore a un rifugiato, ma ci vuole anche la prudenza dei governanti: devono essere molto aperti a riceverli, ma anche fare il calcolo di come poterli sistemare, perché un rifugiato non lo si deve solo ricevere, ma lo si deve integrare».

Possiamo dire in definitiva che differenze tra Francesco e Benedetto sul tema dei migranti non ci sono.

Lotta alla pedofilia

Un altro esempio riguarda la lotta alla pedofilia nella Chiesa. Un tema che ha caratterizzato in modo particolare i due pontificati (tanto da aver portato alla pubblicazione di un libro che riassume il pensiero di Francesco e Benedetto a riguardo), anche per via dei numerosi scandali emersi negli anni. 

Allo stesso modo i due pontificati si sono contraddistinti per una linea di totale intransigenza verso questo tipo di atti. Nel caso di Benedetto XVI, le sue iniziative precedono anche il suo pontificato: come nel caso del documento De Delictis Gravioribus, che potenzia le norme della Chiesa contro la pedofilia. Qui invece è possibile consultare una sintesi cronologica di tutti gli atti di Benedetto XVI in merito alla pedofilia.

Per quanto riguarda Francesco, vale la pena ricordare tre azioni fondamentali: l’istituzione della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, la pubblicazione della lettera apostolica Come una madre amorevole e della Lettera al Popolo di Dio. Tutti atti che dimostrano fermezza nel contrastare il fenomeno. 

Divorziati e risposati 

Per quanto riguarda la questione della comunione ai divorziati e risposati, si tratta di un tema che mediaticamente ha coinvolto soprattutto papa Francesco. Infatti le riflessioni contenute nel Sinodo sulla Famiglia e nell’esortazione apostolica Amoris Laetitia hanno suscitato l’indignazione di alcuni (che nella maggior parte dei casi avevano letto solo superficialmente i documenti). Ne è risultata la rappresentazione, da parte di molte testate anche cattoliche, di due magisteri in contrasto: quello di un Papa moralmente più permissivo, Francesco, e quello di uno più rigido e fedele alla tradizione della Chiesa, ovvero Benedetto XVI. Anche qui, però, come vedremo, non sussistono differenze sostanziali tra Francesco e Benedetto.

Ad esempio, in un'intervista in aereo, Francesco ha citato proprio Benedetto: il Papa, in questa occasione, ha sottolineato come il suo predecessore avesse ricordato più volte come «i divorziati non sono scomunicati» anche se «tante volte sono trattati come scomunicati». In generale, la linea di papa Francesco non è diversa: si richiede infatti, nella pastorale, di «evitare giudizi che non tengono conto della complessità delle diverse situazioni» (lo si può leggere nell’Amoris Laetitia). Queste considerazioni non cambiano, però, in alcun modo la dottrina in materia. In particolare queste situazioni, si legge nella Relatio Synodi:

«esigono un attento discernimento e un accompagnamento di grande rispetto, evitando ogni linguaggio e atteggiamento che li faccia sentire discriminati e promovendo la loro partecipazione alla vita della comunità. Prendersi cura di loro non è per la comunità cristiana un indebolimento della sua fede e della sua testimonianza circa l’indissolubilità matrimoniale, anzi essa esprime proprio in questa cura la sua carità».

La linea di Benedetto XVI è del tutto analoga, come ha affermato in un incontro avvenuto a Milano nel 2012: infatti «non abbiamo semplici ricette» e

«a queste persone, dobbiamo dire che la Chiesa le ama, ma esse devono vedere e sentire questo amore. Mi sembra un grande compito di una parrocchia, di una comunità cattolica, di fare realmente il possibile perché esse sentano di essere amate, accettate, che non sono «fuori» anche se non possono ricevere l’assoluzione e l’Eucaristia: devono vedere che anche così vivono pienamente nella Chiesa».

Cura dell’ambiente 

Un ultimo tema che apre a differenze solo apparenti tra Francesco e Benedetto XVI è quello della cura dell’ambiente. Dalla pubblicazione della Laudato Si’, in molti si sono scagliati contro Francesco accusandolo di avere preso delle posizioni troppo “di sinistra” (non è la prima volta che accade per un Papa). Ancora una volta è stato immaginato un contrasto tra il Papa progressista e quello conservatore, ma, anche in questo caso, non c'è nessuna base nella realtà. 

È eloquente, a questo proposito, un articolo de La Stampa del 2012 (anno in cui la figura di Jorge Maria Bergoglio era ancora sconosciuta ai più) che titolava così: «Benedetto XVI, il papa più ecologista della storia». Nell’articolo si ricorda la visita del papa emerito in Tirolo, nella quale sembra riassunto in poche parole il succo di quella che sarà, qualche anno più tardi, la prima enciclica di Francesco. Riportiamo qui un passaggio: 

«La natura, la creazione e la vita degli uomini si raccordino in un’unica sinfonia, perché ogni generazione continui ad operare per mantenere questa terra bella com’è, bella anche dal di dentro, nel cuore delle persone, così che possa aiutare ogni uomo a vivere degnamente». 

L’articolo prosegue affermando «quelle parole ci ricordano come Benedetto XVI sia il papa che più di ogni altro ha fatto riferimento all’ambiente/creato e alla necessità della sua salvaguardia», facendo anche riferimento al concetto di «ecologia dell’uomo», molto familiare a chi avrà letto la Laudato Si’. 

Andando a ritroso, ricordiamo anche l’appello di papa Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata per la Pace 2010, intitolato “Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”. Ecco uno dei passaggi chiave:

«Come rimanere indifferenti di fronte alle problematiche che derivano da fenomeni quali i cambiamenti climatici, la desertificazione, il degrado e la perdita di produttività di vaste aree agricole, l’inquinamento dei fiumi e delle falde acquifere, la perdita della biodiversità, l’aumento di eventi naturali estremi, il disboscamento delle aree equatoriali e tropicali?».  

Anche su questo tema è evidente che la contrapposizione delle differenze tra papa Francesco e papa Benedetto VXI sia figlia di una lettura superficiale delle fonti, che sono tutte disponibili su Google. 

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