
Recentemente ha fatto notizia la risposta contrariata di papa Francesco a una signora che gli ha chiesto di benedire il proprio cane riferendosi all’animale come al “mio bambino”. Molti media hanno riportato che papa Francesco si sarebbe rifiutato di benedire un cane, ma la realtà è che papa Francesco ha rimproverato la donna perché ha chiamato “bambino” un animale domestico. Infatti nella Chiesa Cattolica la benedizione degli animali è una pratica diffusa, specialmente a ridosso della festa di Sant’Antonio da Padova, che ricorre il 13 giugno, in tutte le parrocchie (qui l’evento dell’anno scorso nella mia parrocchia). Addirittura Coldiretti organizza ogni anno un evento a piazza San Pietro in cui si portano animali da tutta Italia.
Poche ore dopo è circolata inoltre sul web una vecchia foto in cui papa Francesco benedice una Lamborghini, facendo scattare chi si era indignato per la questione del cane (“il cane no e la Lamborghini sì”). Anche qui è importante spiegare il contesto: l’automobile di lusso è stata donata al Papa per poi essere venduta all’asta con il fine di devolvere il ricavato in beneficenza. Inoltre il papa non l'ha benedetta.
Le parole di papa Francesco alla richiesta di benedire il cane
Durante gli Stati Generali della Natalità, dove papa Francesco è stato ospitato, il pontefice ha riportato due episodi in cui ha “sgridato” due persone per essersi riferite agli animali come a dei bambini. In piazza san Pietro una signora si è avvicinata al Papa e al suo segretario, con un passeggino. Il segretario del Papa si è allora avvicinato per benedire il bambino:
Lui, un prete tenero si avvicina per vedere il bambino. Era un cagnolino.
Il secondo episodio raccontato dal Papa ha avuto luogo al termine di un’udienza generale. Ecco le parole del Papa su questo incontro con un cane:
Saluto la signora e lei apre una borsa. E dice: “Me lo benedice il mio bambino?”. Era un cagnolino. Lì non ho avuto pazienza e l’ho sgridata: Signora tanti bambini hanno fame e lei col cagnolino…
Non è la prima volta che papa Francesco esprime contrarietà alle persone che si riferiscono o trattano gli animali domestici come bambini. Questo episodio ha diviso il web tra chi è a favore del Papa e contro i padroni degli animali e tra chi è dalla parte dei padroni degli animali contro la poca affabilità del Papa. Ma le parole di papa Francesco sul cane della signora sono totalmente in linea con gli insegnamenti della Chiesa Cattolica sugli animali, che possiamo leggere nel Catechismo.
Ma cosa dice la Chiesa Cattolica sulla questione del rispetto dovuto agli animali?
2416. Gli animali sono creature di Dio. Egli li circonda della sua provvida cura. Con la loro semplice esistenza lo benedicono e gli rendono gloria. Anche gli uomini devono essere benevoli verso di loro. Ci si ricorderà con quale delicatezza i santi, come san Francesco d'Assisi o san Filippo Neri, trattassero gli animali.
2417. Dio ha consegnato gli animali a colui che egli ha creato a sua immagine. È dunque legittimo servirsi degli animali per provvedere al nutrimento o per confezionare indumenti. Possono essere addomesticati, perché aiutino l'uomo nei suoi lavori e anche a ricrearsi negli svaghi. Le sperimentazioni mediche e scientifiche sugli animali, se rimangono entro limiti ragionevoli, sono pratiche moralmente accettabili, perché contribuiscono a curare o salvare vite umane.
2418. È contrario alla dignità umana far soffrire inutilmente gli animali e disporre indiscriminatamente della loro vita. E pure indegno dell'uomo spendere per gli animali somme che andrebbero destinate, prioritariamente, a sollevare la miseria degli uomini. Si possono amare gli animali; ma non si devono far oggetto di quell'affetto che è dovuto soltanto alle persone.
Leggendo questi punti del catechismo è chiaro come quanto affermato dal Papa non sia contrario alla dignità degli animali ma sia essenzialmente un rimprovero da sacerdote a una fedele che ha manifestato un atteggiamento poco cattolico, facendo intendere di considerare un animale domestico come un figlio.
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