La legalizzazione dell’aborto e l’accesso alla contraccezione non fanno diminuire il numero degli aborti

di Redazione, 11 novembre 2020

Secondo uno studio pubblicato su Lancet, tra il 2015 e il 2019 ci sono state 121 milioni di gravidanze indesiderate ogni anno, corrispondenti a un tasso globale di 64 gravidanze indesiderate ogni 1000 donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni.

Il 61% di queste gravidanze non volute sono state interrotte con l’aborto (per un totale di 73,3 milioni di aborti ogni anno), corrispondente a un tasso globale di 39 aborti ogni 1000 donne tra i 15 e  i 49 anni. Utilizzando i gruppi di reddito della Banca Mondiale, lo studio di Lancet ha evidenziato una relazione inversa tra gravidanza indesiderata e reddito ovvero laddove si ha un reddito maggiore le gravidanze indesiderate tendono a diminuire e viceversa per quanto riguarda i redditi bassi.  Per quanto riguarda gli aborti rispetto al numero di gravidanze indesiderate, invece, come evidenzia questo grafico, sono di più nei paesi a reddito medio (middle-income countries), mentre la percentuale è praticamente la stessa nei paesi a basso reddito e in quelli a reddito alto. 

Lancet inoltre evidenzia un altro fatto interessante: tra il quadriennio 1990-1994 e il quadriennio 2015-2019, il tasso globale di gravidanze indesiderate è diminuito, ma al contempo è aumentata la percentuale di gravidanze indesiderate che vengono interrotte volontariamente con l'aborto, dato che conferma quanto già detto in precedenza qui

Secondo Lancet ciò sarebbe da attribuirsi alla maggiore facilità nei paesi a reddito più alto con cui si può disporre della contraccezione e dell’aborto e a una tendenza diffusa a praticare comunque l’aborto anche dove non è permesso. La conclusione dell’articolo è che, alla luce di questi dati, andrebbe incentivato l’accesso all’aborto e alla contraccezione. 

Ma davvero ci si può limitare a sostenere questa soluzione? Infatti secondo questo grafico di Our World in Data il numero di aborti è rimasto invariato dal 1994 a oggi in quasi tutte le parti del mondo (l’unica eccezione riguarda i paesi dell’Europa dell’Est) indifferentemente dalla disponibilità o meno di metodi contraccettivi e dall'accessibilità dell'aborto.  È esemplare in questo senso il caso della Svezia dove, nonostante non ci siano restrizioni quanto a contraccezione e aborto il numero degli aborti non è mai diminuito. 

Quindi se da una parte è vero che il numero di aborti totale è inferiore nei paesi più sviluppati (come quelli dell’Europa occidentale e del Nord America) è anche vero che la possibilità o meno di avere accesso a quella che Lancet chiama “reproductive health care” non sembra essere significativa per diminuire davvero il numero di aborti. 

Se ti è piaciuto l'articolo condividilo su Facebook e Twitter, sostieni Documentazione.info.

Tags: