I dati demografici in Italia: l’analisi del calo demografico

di Chiara De Marchi, 21 marzo 2022

È scomparsa una città grande come Venezia: al 31 dicembre 2021 le persone residenti in Italia sono 253 mila in meno rispetto al 2020 e ammontano a 58.983.122 unità.

L’ISTAT ha appena reso pubblico un nuovo rapporto che riguarda i dati demografici del paese del 2021.

Nascite in calo

I nati nel 2021 sono stati appena 399.431. Il dato ha registrato un nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia poiché per la prima volta è inferiore a 400 mila. C’è stata una diminuzione delle nascite del -1,3% rispetto al 2020 e quasi del 31% rispetto al 2008, anno di massimo relativo più recente delle nascite. Nonostante il calo sia evidente, però, negli ultimi due mesi ci sono stati lievi segnali di ripresa.

L’andamento delle nascite nel corso del 2021 offre un quadro dettagliato delle conseguenze che l’epidemia ha avuto sull’andamento delle nascite. Il calo delle nascite prosegue all’inizio dell’anno e a gennaio si registra la massima contrazione a livello nazionale (-13,4%); il deficit di nati a gennaio 2021 lascia quindi pochi dubbi sul ruolo svolto dall’epidemia. Il crollo delle nascite tra dicembre 2020 e febbraio 2021 fa riferimento ai mancati concepimenti durante la prima ondata pandemica ed è sintomo della posticipazione dei piani di genitorialità che è stata più marcata nei primi sette mesi e che ha rallentato verso la fine dell’anno. L’illusoria impressione di superamento dell’emergenza percepita a maggio 2020 può aver determinato l’aumento dei nati a marzo 2021, mese in cui si osserva una lieve inversione di tendenza (+4,7%) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Decessi e mortalità

La perdita di popolazione è inferiore a quanto osservato nel 2020 ed è in linea con il deficit medio di popolazione registrato di anno in anno dal 2015.

L’eccesso di decessi dovuto all’epidemia ha sicuramente contribuito a determinare solamente nei primi cinque mesi del 2021 una perdita di 164 mila unità, pari ai livelli registrati negli stessi mesi del 2020. Sono circa 59 mila i morti da Covid-19 nel 2021, pari all’8,3% dei decessi totali per il complesso delle cause. L’anno precedente se ne erano contati oltre 77 mila, il 10,3% del totale. Anche il totale dei decessi (709.035) risulta in diminuzione rispetto all’anno precedente (oltre 30 mila decessi in meno) ma è significativamente superiore alla media 2015-2019 (+9,8%).

La diffusione disomogenea dell’epidemia da Covid-19 nelle diverse regioni e l’inizio della campagna vaccinale sono tra le cause delle variazioni della dinamica demografica. Dall’inizio dell’anno a fine maggio - periodo in cui si è vissuta la seconda ondata cominciata a novembre 2020 - c’è stata un’elevata ascesa di contagi e decessi. Nel periodo estivo successivo - da giugno a settembre - si è osservato un rallentamento dei contagi per effetto delle prime evidenze degli effetti della campagna vaccinale sulla riduzione della mortalità, seguito poi da una nuova ondata di epidemia a fine settembre. Questa ha coinciso con una riacutizzazione dei casi, anche a causa della diffusione di nuove varianti del virus.

Grafico: I Dati Sono Belli

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