Cosa sta succedendo all’Ordine di Malta?

di Giovanni Tridente, 6 settembre 2022

È giunta a compimento in questi giorni la prima fase di una intricata vicenda che ha coinvolto per diversi anni, almeno a partire dal 2016, lo storico e diffuso Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta (S.M.O.M.), conosciuto semplicemente come “Ordine di Malta”. 

Papa Francesco, infatti, con un proprio Decreto entrato in vigore il 3 settembre, ha promulgato la nuova Carta Costituzionale e il relativo Codice Melitense dell’Ordine, revocando allo stesso tempo le Alte Cariche e sciogliendo il Sovrano Consiglio.

Il Documento è già disponibile sulla pagina web dell’organismo: https://www.orderofmalta.int/wp-content/uploads/2022/09/Sovrano-Ordine-di-Malta-Carta-Costituzionale-e-Codice-2022.pdf 

Adesso comincia la seconda fase che porterà lo S.M.O.M. ha un rinnovamento interno che ha richiesto almeno sette anni, e numerose vicissitudini, per individuarne le modalità con la nuova Costituzione. Lo stesso Pontefice ha fissato per il 25 gennaio 2023, festa della Conversione di San Paolo, il Capitolo Generale Straordinario che dovrà provvedere dunque alle nomine dei nuovi vertici dell’Ordine, incluso il Gran Maestro - vacante dal 2020 dopo la morte di Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto – secondo un Regolamento approvato dal Papa.

Nel frattempo è stato costituito un Sovrano Consiglio provvisorio, formato da 13 membri, che dovrà coadiuvare il Delegato Speciale del Papa (il Cardinale Silvano Maria Tomasi) e il Luogotenente di Gran Maestro (Fra’ John T. Dunlap), rimasto in carica, nella preparazione del Capitolo Generale, che sarà da questi ultimi co-presieduto.

La storia dell’Ordine

L’Ordine di Malta ha una storia secolare che rimanda al primo secolo del secondo millennio; dal 1113 è riconosciuto come soggetto di diritto internazionale e mantiene relazioni diplomatiche con oltre 100 Stati, con l’Unione Europea ed è osservatore permanente presso le Nazioni Unite.

Ordine religioso laicale cattolico, opera in 120 paesi, dove si occupa principalmente di attività assistenziali, mediche, sociali e umanitarie. È organizzato in 11 Priorati, 48 Associazioni nazionali, 133 missioni diplomatiche, 33 corpi di soccorso e 1 agenzia di soccorso internazionale, oltre a gestire numerosi ospedali, centri medici e fondazioni specializzate.

Fu il pontefice Pasquale II a riconoscere ufficialmente la comunità monastica degli “Opitalieri di San Giovanni di Gerusalemme” con il documento Pie Postulatio Voluntatis, dando un peso di sovranità e indipendenza a quella prima comunità monastica che si occupava dei pellegrini poveri in un ospedale di Gerusalemme già da mezzo secolo prima (1048), e trasformandola in un ordine religioso laicale. La prima guida e Gran Maestro fu il Beato Fra’ Gerardo, nativo di Scala, a pochi chilometri da Amalfi nel sud Italia.

La nuova Carta Costituzionale recepisce le finalità dell’Ordine che riguardano principalmente la promozione della “gloria di Dio e la santificazione dei membri” attraverso la difesa della fede e l’attenzione ai poveri e ai sofferenti “nel servizio al Santo Padre”. I suoi membri sono portati “a divenire discepoli credibili di Cristo” e tutto l’Ordine “testimonia le virtù cristiane di carità e di fratellanza”.

Le vicende degli ultimi anni

In diverse occasioni la Santa Sede è intervenuta nei confronti dei Cavalieri di Malta per affermarne l’identità e aiutarla a superare le crisi, come riporta papa Francesco nell’ultimo decreto. E ciò è accaduto anche nel corso di questo pontificato, secondo una serie di vicissitudini che hanno rappresentato una divisione interna dei suoi membri, iniziata con un primo defenestramento di uno dei precedenti Gran Cancellieri (Albrecht Freiherr von Boeselager) nel dicembre 2016.

Allora il Patronato dell’Ordine era affidato al cardinale Raymond Leo Burke (nominato da Papa Francesco l’8 novembre 2014), di cui era già membro dal 2011. Lo scopo di questa carica è quella di rappresentare il Pontefice e promuovere gli interessi spirituali dell’Ordine, oltre a mantenere le relazioni con la Santa Sede. Gran Maestro dell’ordine era Fra’ Matthew Festing.

In questo frangente tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 accadono le prime incomprensioni che porteranno poi negli anni successivi a diversi provvedimenti del Pontefice per una completa riorganizzazione dell’Ordine e dei suoi rapporti con la Sede Apostolica.

L’origine delle vicissitudini, come si diceva, rimanda alla rimozione forzata del Gran Cancelliere Boaselager all’inizio di dicembre 2016, accusato di aver fatto distribuire dei preservativi nel corso di un’iniziativa umanitaria in Myanmar negli anni precedenti. L’interessato si era difeso dichiarando di essere stato all’oscuro della vicenda, decisa a livello locale, e di essere intervenuto appena ne ha avuto conoscenza.

L’allora Cardinale Patrono ne aveva informato il Papa probabilmente per ottenere l’avallo alla decisione della rimozione del Gran Cancelliere Boaselager ma risulta che in una lettera a Burke e all’Ordine il Pontefice, pur sottolineando la rilevanza morale della questione, aveva chiesto una risoluzione “dialogata” per comprendere le ragioni dell’accaduto, senza particolari stravolgimenti

Ma questa prassi non è stata presa in considerazione. Sarebbero seguite anche un paio di missive della Segreteria di Stato, a firma del Cardinale Pietro Parolin, indirizzate al Gran Maestro per sottolineare ciò che aveva chiesto il Papa: “dialogo sul modo in cui possano essere affrontati e risolti eventuali problemi”.

La sollecitudine del Papa

A questo punto, il Pontefice, qualche settimana dopo, il 22 dicembre 2016 istituisce una prima commissione di indagine per fare chiarezza sulla vicenda, che includeva tra gli altri l’allora mons. Silvano Maria Tomasi e il canonista gesuita Gianfranco Ghirlanda, oggi entrambi cardinali.

A gennaio del 2017 una nuova tappa della vicenda, con le dimissioni del Gran Maestro Festing, un incarico solitamente a vita, richieste dal Papa dopo che lo stesso dirigente dell’Ordine si era opposto alla commissione pontificia rivendicando la piena autonomia dei Cavalieri di Malta e negando qualsiasi collaborazione.

Il mese dopo, Papa Francesco, “in vista del Capitolo straordinario che dovrà eleggere il nuovo Gran Maestro” dello S.M.O.M., nomina come suo Delegato speciale l’allora Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, il Cardinale Angelo Becciu, chiamato a collaborare con il Luogotenente Interinale “per il maggior bene dell’Ordine e la riconciliazione tra tutte le sue componenti, religiose e laicali”.

Il 2 maggio 2018 viene eletto come Gran Maestro Fra’ Giacomo Dalla Torre, persona equilibrata e ottimo mediatore tra le sensibilità e conflitti interni, ma scompare prematuramente il 29 aprile 2020. Nel frattempo il Papa aveva rinnovato l’incarico a Becciu per proseguire “il cammino di rinnovamento spirituale e giuridico” dell’Ordine, ma questo processo si è interrotto con la sua rinuncia ai diritti del Cardinalato dopo la nota vicenda del “Palazzo di Londra”. Gli subentra, l’1 novembre 2020, lo scalabriniano Silvano Maria Tomasi, con l’incarico di proseguire l’ufficio “fino alla conclusione del processo di aggiornamento della Carta Costituzionale”. 

L’11 novembre 2020 l’Ordine elegge a larga maggioranza il nuovo Luogotenente di Gran Maestro, Fra’ Marco Luzzago, anch’egli scomparso per un malore l’8 giugno di quest’anno. La settimana successiva Papa Francesco nomina il canadese Fra’ John Dunlap come nuovo Luogotenente riconoscendo che l’Ordine si trova “a vivere un nuovo momento di sgomento e di incertezza”.

A distanza di tre mesi l’Ordine ha ormai avviato a conclusione il processo di riforma costituzionale e si appresta a celebrare il Capitolo Generale Straordinario il 25 gennaio prossimo, con l’auspicio di Papa Francesco che si giunga finalmente alla tutela dell’unità “ed il maggior bene” dello S.M.O.M.

L’articolo originale è stato pubblicato in spagnolo sul sito OMNES.

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