Quegli 11.000 ebrei salvati da Pio XII 

di Antonio Gaspari, Zenit 15 settembre 2008
Si è aperto questo lunedì a Roma il Simposio Internazionale sul Pontificato di Pio XII, promosso e organizzato dalla Pave the Way Foundation (PTWF) di New York.
Si tratta di un simposio di alto livello, con la partecipazione di storici, rabbini, sopravvissuti all’olocausto, testimoni dell’opera di assistenza agli ebrei.
Elliot Hershberg, chairman del PTWF, ha spiegato che “la speranza della Fondazione è quella di stabilire una collaborazione continua con gli storici del mondo intero con l’obiettivo di presentare una documentazione inedita sulle attività di assistenza agli ebrei di Pio XII”.

Attesa per l’apertura degli archivi vaticani
Il fondatore e presidente del PTWF Gary Krupp ha precisato che “molti storici stanno aspettando che gli archivi Vaticani siano aperti in tutta la loro completezza, anche se la storia di quel periodo può essere verificata dai racconti di coloro che la vissero”.
Krupp ha raccontato che sia lui che sua moglie Meredith erano totalmente convinti che Pio XII e la Chiesa cattolica fossero antisemiti e collaboratori dei nazisti. Poi però l’incontro con alcuni dei testimoni di quegli anni ha aperto loro gli occhi.

I telegrammi criptati ad Haiti: visti per gli ebrei in fuga
Una delle testimonianze che ha più colpito Krupp è stata quella del novantaseienne monsignor Giovanni Ferrofino, Segretario dell’allora Nunzio apostolico in Haiti, monsignor Maurilio Silvani, che ricoprì questo incarico dal 1939 al 1946.
In un video che verrà proiettato martedì 16 settembre e che è parte dell’archivio della Fondazione PTWF, monsignor Ferrofino racconta dei telegrammi criptati che riceveva dal Pontefice Pio XII due volte all’anno, per richiedere i visti necessari agli ebrei che scappavano dall’Europa occupata dai nazisti.
Ogni volta che riceveva il telegramma, monsignor Ferrofino si recava dall’ora Presidente della Repubblica Domenicana, il generale Rafael Trujillo, per chiedere a nome del Papa 800 visti. Questa procedura accadde per due volte all’anno dal 1939 fino al 1945. Questo significa che, grazie a Pio XII, almeno 11.000 ebrei vennero imbarcati in Portogallo e salvati nella Repubblica Domenicana.
Per questo motivo, in una intervista rilasciata a “Radio Vaticana” il 20 giugno scorso, dopo l’incontro con il Pontefice Benedetto XVI per presentare il simposio, Krupp ha detto che “Pio XII ha salvato nel mondo più ebrei di chiunque altro nella storia”.