Povertà in Italia: la più grande carenza è il capitale umano

di Raffaele Buscemi, 4 agosto 2022

Aumenta la povertà nel nostro Paese, ma non soltanto per quel milione di persone che da un anno all’altro è caduto nella povertà assoluta. Siamo poveri di capitale umano, in Italia non nascono più bambini. E se abbiamo già segnalato il record negativo di nascite lo scorso anno (sotto i 400 mila), il rapporto Istat di quest’anno evidenzia come in prospettiva la situazione non è destinata a migliorare visto che il numero dei single ha superato quello delle coppie con figli (33% contro 31,2%). Ancora peggiore guardando da qui al 2040 quando ci saranno più coppie senza figli che quelle con i figli. Una vera emergenza che si somma a quella delle diseguaglianze sociali, retributive, economiche con un indice di Gini che continua a segnare disuguaglianze sempre più marcate tra ricchi e poveri. E anche alla disgrazia della carenza di acqua che caratterizza questo periodo: l’Istat ci segnala che nell’ultimo decennio ci sono stati tre eventi siccitosi maggiori, a fronte del fatto che dal secondo Dopoguerra alla fine degli anni Ottanta non ve ne è stato nessuno.

Da un anno all’altro c’è stato un calo della popolazione di 658 mila unità, saldo tra nascite e decessi. Sono calate le nascite, sono in costante calo dopo il 2008, anno di massimo relativo più recente. E continuano a calare: nel primo trimestre del 2022 si è registrato già un meno 12%. Con una notazione: il crollo delle nascite è particolarmente accentuato tra le donne con meno di 30 anni

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