di Antonio Dipollina, Repubblica.it 20 settembre 2006

MILANO - Cento, o duecento, indizi fanno una prova? Tutti riuniti intorno al simulacro dell´Auditel, ieri quelli che si occupano di tv non volevano crederci. In teoria era appena passata la serata più tonitruante dell´avvio di stagione. Canale 5 aveva lanciato il Circus sotto forma di reality, RaiUno aveva buttato nella mischia la prima serata di Miss Italia (l´anno scorso, un successone). Il giorno dopo, la desolazione, per tutti. Il Circus era andato intorno al 17 per cento, le Miss al 21. Poco, pochissimo. Cantare la vittoria di uno sull´altro, a questo punto, è patetico. Dove sono andati tutti?
Siccome si ragiona in percentuale, e il totale fa sempre 100, va detto che il pubblico tutto sommato c´è. Il fatto è che, per ora, rifiuta molto più di prima di essere imboccato a viva forza. La nuova stagione dei sei (o seimila) reality in onda per ora è un fiasco spaziale. Il resto, traccheggia. Domenica una buona fiction di Italia 1(Doctor House) aveva battuto sia Bonolis che il reality della Parietti. Lunedì, serata d´ecatombe, la gente ha cercato rifugio ovunque: perfino nella milionesima replica del Marchese del Grillo con Alberto Sordi, su La7, volato quasi al 6 per cento, un risultato altissimo per la rete. L´onesto telefilm di Raidue, Ncis-Unità anticrimine via via che la serata passava, è arrivato dalle parti del 18 per cento. Chi l´ha visto, sempre bene, all´11. Tutta roba solida, onesta, concreta, senza la pretesa di stupire e fare colpo ingolfando i palinsesti di promo e programmi di lancio in onda giorni e giorni prima.
In più il fattore-satellite. Da quelle parti cantano vittoria (anche se sottovoce, come sempre). Lunedì in prima serata, il dato complessivo registrato dall´Auditel era del 7 per cento di teleutenti aggrappati alla parabola come ultima speranza di salvezza. La maggior parte dei quali ascrivibili al fatto che sul canale Fox iniziava l´attesissima seconda stagione della serie Lost (emozioni, altro che la Marini dentro la gabbia con la tigre che aveva nello sguardo un certo innaturale stupore melanconico). E a breve distanza, si attende altro: ieri sera la Juventus, stasera la serie A al completo con Roma-Inter e Palermo-Catania, tutto sul satellite, grandi alternative per chi pronuncia sempre più spesso una frase che ormai senti risuonare ovunque: "In tv non c´è niente da vedere".
Per le sentenze è presto, certo, ma un avvio di stagione così non si era mai visto. Ieri il capo della fiction Rai, Saccà, cantava vittoria: di fronte all´evidente collasso delle grandi offerte tv in corso, chi detiene il pacchetto dell´unico bene-rifugio per il pubblico disorientato può apprestarsi ad esultare. Canale 5 ieri sera correva ai ripari con la nuova stagione di Distretto di Polizia, unico programma che all´avvio ha sfiorato il trenta per cento degli ascolti, quota che ormai rappresenta una vetta quasi impossibile per chiunque. Ma con la fiction, si può. Il guaio è che torneranno le serate difficili, i reality che non vanno (Unan1mous con la De Filippi è stato portato a conclusione in fretta e furia), i Bonolis che non tirano più la carretta come una volta. E il giochino di diffondere solo i dati d´ascolto della fascia 15-64 anni a volte rende, altre no, ma soprattutto è un gioco che al Biscione giocano da soli. E da soli è facile vincere e consolarsi.
Facile prevedere che chi ha spinto per palinsesti simili, difficilmente pagherà dazio. Altrettanto facile attendersi grida d´allarme per una semicatastrofe che per il pubblico non è certo tale: la possibilità di scegliere altro, in presenza di altre offerte, è una risorsa delle forze del bene.
Siccome si ragiona in percentuale, e il totale fa sempre 100, va detto che il pubblico tutto sommato c´è. Il fatto è che, per ora, rifiuta molto più di prima di essere imboccato a viva forza. La nuova stagione dei sei (o seimila) reality in onda per ora è un fiasco spaziale. Il resto, traccheggia. Domenica una buona fiction di Italia 1(Doctor House) aveva battuto sia Bonolis che il reality della Parietti. Lunedì, serata d´ecatombe, la gente ha cercato rifugio ovunque: perfino nella milionesima replica del Marchese del Grillo con Alberto Sordi, su La7, volato quasi al 6 per cento, un risultato altissimo per la rete. L´onesto telefilm di Raidue, Ncis-Unità anticrimine via via che la serata passava, è arrivato dalle parti del 18 per cento. Chi l´ha visto, sempre bene, all´11. Tutta roba solida, onesta, concreta, senza la pretesa di stupire e fare colpo ingolfando i palinsesti di promo e programmi di lancio in onda giorni e giorni prima.
In più il fattore-satellite. Da quelle parti cantano vittoria (anche se sottovoce, come sempre). Lunedì in prima serata, il dato complessivo registrato dall´Auditel era del 7 per cento di teleutenti aggrappati alla parabola come ultima speranza di salvezza. La maggior parte dei quali ascrivibili al fatto che sul canale Fox iniziava l´attesissima seconda stagione della serie Lost (emozioni, altro che la Marini dentro la gabbia con la tigre che aveva nello sguardo un certo innaturale stupore melanconico). E a breve distanza, si attende altro: ieri sera la Juventus, stasera la serie A al completo con Roma-Inter e Palermo-Catania, tutto sul satellite, grandi alternative per chi pronuncia sempre più spesso una frase che ormai senti risuonare ovunque: "In tv non c´è niente da vedere".
Per le sentenze è presto, certo, ma un avvio di stagione così non si era mai visto. Ieri il capo della fiction Rai, Saccà, cantava vittoria: di fronte all´evidente collasso delle grandi offerte tv in corso, chi detiene il pacchetto dell´unico bene-rifugio per il pubblico disorientato può apprestarsi ad esultare. Canale 5 ieri sera correva ai ripari con la nuova stagione di Distretto di Polizia, unico programma che all´avvio ha sfiorato il trenta per cento degli ascolti, quota che ormai rappresenta una vetta quasi impossibile per chiunque. Ma con la fiction, si può. Il guaio è che torneranno le serate difficili, i reality che non vanno (Unan1mous con la De Filippi è stato portato a conclusione in fretta e furia), i Bonolis che non tirano più la carretta come una volta. E il giochino di diffondere solo i dati d´ascolto della fascia 15-64 anni a volte rende, altre no, ma soprattutto è un gioco che al Biscione giocano da soli. E da soli è facile vincere e consolarsi.
Facile prevedere che chi ha spinto per palinsesti simili, difficilmente pagherà dazio. Altrettanto facile attendersi grida d´allarme per una semicatastrofe che per il pubblico non è certo tale: la possibilità di scegliere altro, in presenza di altre offerte, è una risorsa delle forze del bene.
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