Povertà assoluta: i giovani superano i migranti

di Tommaso Cardinale, 22 giugno 2017

Nel 2015 il numero di giovani italiani in stato di povertà assoluta ha superato, nel meridione, quello dei migranti nelle stesse condizioni. Dal "Rapporto 2016 su povertà ed esclusione sociale in Italia e alle porte dell’Europa", prodotto dalla Caritas unendo i propri dati a quelli del rapporto Istat 2016, è emerso che i Centri d'Ascolto Caritas del sud Italia sono stati frequentati da più italiani che stranieri.

Sovrapponendo la provenienza delle persone che frequentano i Centri d'Ascolto al fatto che su oltre 4,5 milioni totali di poveri quasi la metà (46,6 %) ha meno di 34 anni, è possibile stabilire che i giovani del mezzogiorno sono più poveri dei migranti. Dall'inizio della crisi economica del 2007 è la prima volta che nell'ambito della povertà assoluta i giovani superano i migranti.

A livello nazionale i Centri d'Ascolto sono frequentati quasi al 50% da stranieri, mentre nel meridione i poveri italiani sono il doppio di quelli stranieri. La maggior parte dei migranti è concentrata al nord, dove il 64,5% delle persone aiutate nei Centri d'Ascolto è straniera. Dall'altra parte abbiamo un Mezzogiorno più povero e con una minor incidenza di immigrati, dove a chiedere aiuto sono prevalentemente famiglie di italiani. Le persone straniere che si rivolgono alla Caritas provengono per la maggior parte dal Marocco (17,4%) e dalla Romania (15,4%).

Inoltre il Rapporto rileva che le donne del sud sono in maggiore difficoltà: il 53,5% delle persone povere sono di sesso femminile. Questa tendenza è contraria a quella nazionale, che vede per la prima volta il numero di poveri di entrambi i sessi praticamente alla pari (49,9% maschi e 50,1% femmine), mentre in passato la povertà colpiva soprattutto le donne.

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