Chi era Guglielmo Marconi, lo scienziato inventore orgoglioso di essere cristiano

di Sara Maddaloni, 2 maggio 2024

Guglielmo Marconi, vincitore del premio Nobel per la Fisica, è conosciuto a livello mondiale per essere stato l’inventore del telegrafo senza fili. Ciò che è meno noto è che fu anche cristiano. 

L’infanzia e i primi esperimenti 

Nato a Bologna nel 1874 da padre italiano e madre irlandese, Guglielmo Marconi ricevette l’istruzione primaria a casa. Frequentò l’istituto tecnico a Livorno e l'Istituto di Fisica dell'Università di Bologna. Appassionatosi alla fisica e alla teoria elettromagnetica di J. Clerk Maxwell, decise di ritirarsi nella villa paterna di Pontecchio per dedicarsi agli esperimenti sull’elettricità. Era il 1894 quando Guglielmo realizzò un telegrafo capace di utilizzare le onde elettromagnetiche per comunicare a distanza, senza dover trasmettere il segnale attraverso fili elettrici.

Gli anni londinesi e il successo mondiale 

Mosso dal desiderio di trovare fondi per migliorare il suo sistema di comunicazione, nel 1896 Guglielmo si trasferì a Londra. In Inghilterra il fisico, con la sua invenzione, riuscì ad interessare Sir W. Preece, direttore generale del Post Office inglese e a giugno dello stesso anno ebbe la possibilità di trasmettere un segnale senza fili ad una banca distante un chilometro dal tetto del Post Office.  

Il telegrafo senza fili ebbe un successo enorme non solo in Inghilterra, ma anche in tutto il resto del mondo.

Il 12 dicembre 1901, a St. John di Terranova, in Canada, il fisico italiano dimostrò come la curvatura terrestre non fosse un problema per la ricezione delle onde elettromagnetiche: in quell’occasione un segnale formato da tre punti che nell’alfabeto Morse rappresentano la lettera s vennero trasmessi dalle coste americane a quelle inglesi, superando l’intero oceano Atlantico. 

Nel 1904 Guglielmo Marconi ottenne dall'Università di Bologna la laurea honoris causa in ingegneria. 

Nel 1909 vinse il premio Nobel per la Fisica.

La radio del Vaticano e la fede cristiana 

Guglielmo Marconi fu incaricato da papa Pio XI di realizzare la stazione radio del Vaticano. Grazie al suo lavoro, alle 16:20 del 12 febbraio 1931, il pontefice, pronunciando le parole “In nomine Domini, amen”, realizzò la prima trasmissione ufficiale in telegrafia.

Guglielmo ha introdotto le parole di Pio XI con questo discorso: “Le onde elettriche trasporteranno in tutto il mondo attraverso gli spazi la sua parola di pace e di benedizione. Per circa venti secoli il pontefice romano ha fatto sentire la parola del suo divino magistero nel mondo; ma questa è la prima volta che la sua viva voce può essere percepita simultaneamente su tutta la superficie della terra. Con l'aiuto di Dio, che tante misteriose forze della natura mette a disposizione dell'umanità, ho potuto preparare questo strumento che procurerà ai fedeli di tutto il mondo la consolazione di udire la voce del santo padre”.

Il fisico italiano ha dovuto affrontare molti ostacoli per portare a termine il progetto ideato nella villa paterna, ma, affidandosi alla volontà di Dio, non si è mai scoraggiato. Lui stesso, infatti, ha affermato: “Credo che sarebbe una grande tragedia se gli uomini perdessero la loro fede nella preghiera. Senza l’aiuto della preghiera forse avrebbero fallito dove sono invece riusciti. Questo mi ha permesso di raggiungere quello che ho fatto, Dio ha fatto di me un semplice strumento della Sua volontà, per la rivelazione del suo potere divino”

E ancora, nel maggio del 1934, tre anni prima della morte, durante il discorso tenuto al primo congresso della Radio Industria italiana a Bologna, Guglielmo Marconi ha detto: “Sono orgoglioso di essere cristiano. Credo non solo come cristiano, ma anche come scienziato. Come un dispositivo senza fili, nella preghiera lo spirito umano è in grado di inviare onde invisibili per l’eternità, onde che raggiungono il loro obiettivo di fronte a Dio”.


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