La legalizzazione della prostituzione è fallita: ora l’Unione europea promuove il modello nordico

di Priscilla Muro, 20 dicembre 2018

La legalizzazione della prostituzione non è riuscita a fermare il traffico di esseri umani e ora molti Paesi, tra cui l’Italia, puntano al “modello nordico”, un insieme di norme promosso dall’Unione europea  già nel 2004, quando aveva evidenziato il fallimento del modello regolamentista.

Nel corso degli anni, sempre più segnali hanno sancito la necessità di un cambiamento di rotta: nel 2007 lo studio “Daalder” ha spinto il Governo olandese al graduale smantellamento dei quartieri a luci rosse creati nel 2000, anno in cui era stato abolito il divieto sulle “case chiuse”. Più recentemente, una lettera di un’ex prostituta tedesca ha portato alla luce le crepe strutturali della decisione della Germania di legalizzare la prostituzione.

La prostituzione in Europa: gli ultimi dati

Attualmente, i dati più aggiornati risalgono al Rapporto Eurostat del 2015 e confermano quelli del rapporto precedente: i Paesi che hanno deciso di legalizzare la prostituzione non hanno registrato alcun calo dei casi di sfruttamento.

Ma il traffico di esseri umani non riguarda solo l’Europa: esso è un fenomeno globale che coinvolge 42 milioni di persone e con 186 miliardi di dollari l’anno rappresenta una delle principali miniere d’oro per la criminalità organizzata. La sua portata è talmente estesa da far sì che l’UE nella sua ultima proposta di risoluzione, parli esplicitamente di violazione di diritti umani. È quindi naturale che sia influenzato dalle diverse politiche legislative messe in atto dai Governi. Appare dunque fondamentale l’adozione di una normativa comune e la creazione di “banche dati centralizzate”, in grado di fornire informazioni attendibili sullo sviluppo del fenomeno.

Che cos’è il modello nordico e dove è applicato

Tutto questo ha spinto Paesi come la Francia, l’Inghilterra ma anche Stati non europei come il Canada a ripensare le proprie politiche nazionali in merito al traffico di esseri umani. Il “modello nordico, perché  vigente nei Paesi del Nord Europa (Svezia, Norvegia, Islanda e Irlanda del Nord)  è rivoluzionario: esso prevede delle sanzioni nei confronti dei clienti dell’industria sessuale e dove applicato, ha prodotto una flessione dei casi di sfruttamento.

Tra i Paesi che stanno riconsiderando la propria posizione vi è anche l’Italia, dove a novembre del 2016 è stato presentato un disegno di legge per l’entrata in vigore del modello nordico nel nostro Paese.

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