Ansa, 22 novembre 2005

La Tv 'cattiva maestra' per eccellenza. Passare tante ore davanti alla televisione condiziona infatti in peggio tutti i comportamenti degli adolescenti: da quelli alimentari (i giovani tv-dipendenti consumano più alcol, snack e fuoripasto) a quelli sociali (hanno minore fiducia negli adulti e considerano fondamentali status-symbol come gli abiti alla moda).
E' l'identikit tracciato dall'Indagine 2005 sulle abitudini e i comportamenti degli adolescenti, realizzata dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) su un campione nazionale di 1260 studenti delle scuole medie inferiori di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. Il primo dato riguarda proprio il consumo televisivo: Continua ad aumentare, con un trend che sembra inarrestabile. A guardare la Tv più di tre ore al giorno è infatti il 31% dei ragazzi (il 15% nel 2000 e il 26,8% nel 2004), mentre diminuisce il numero di chi la guarda meno di un ora: 12,9% (dato analogo al 2004, mentre nel 2000 era il 25%).
E aumentano anche le cattive abitudini: Ad avere la TV nella propria camera è il 67%, a guardarla durante i pasti è il 75,3% (nel 1997 era il 68,7%) e a letto prima di addormentarsi il 51,5% (nel 1997 il 45,1%). Inoltre, a guardarla la sera dopo cena è l 84,3%, più di quanti la guardino nel pomeriggio (70%) durante i programmi di fascia protetta.
- PIU' ORE DAVANTI TV, PIU' COMPORTAMENTI NEGATIVI Il dato certamente più inquietante, ha commentato il presidente Sip Giuseppe Saggese, "é che il condizionamento negativo della televisione cresce con l aumentare delle ore di visione al giorno e va oltre gli ambiti che ci si sarebbe potuti aspettare: Alcune conseguenze del maggior consumo televisivo - ha spiegato - erano facilmente prevedibili, quali, ad esempio, imitare i comportamenti degli 'eroi' televisivi (lo fa il 64% dei ragazzi che guardano più di 3 ore al giorno di TV , rispetto al 40% di coloro che la guardano meno di un'ora al giorno); Oppure desiderare di partecipare ad un reality-show (60,5% degli 'over 3' contro il 41,8% degli 'under 1'), o desiderare spesso le cose viste nella pubblicità televisiva (il 30,2% contro il 12%)".
Inaspettata e preoccupante invece, ha sottolineato Saggese, "la correlazione così evidente tra maggior consumo televisivo e assunzione di comportamenti negativi sia dal punto di vista alimentare che sociale". Un esempio? I ragazzi che guardano più televisione hanno abitudini alimentari peggiori dei loro coetanei meno esposti al video e, in particolare, consumano molte più sostanze alcoliche, fumano di più e mangiano quotidianamente molti più snack e fuoripasto, che sono, insieme alla sedentarietà, tra le cause principali di sovrappeso e obesità infantile. Ed anche nei comportamenti sociali più TV si traduce, da quanto emerge dai dati dell'indagine, in minor fiducia negli adulti e nel sopravvalutare, per essere apprezzati all'interno del gruppo, il possesso di 'status symbol' come abiti di marca o telefonini di ultima generazione.
L'abuso di televisione inoltre, ha rilevato il responsabile Comunicazione della Sip Maurizio Tucci, che ha curato l'indagine, "é dannoso per la salute psicofisica di un bambino anche perché degrada in modo sensibile la qualità di vita: meno attività fisica, meno socializzazione, meno stimoli culturali".
- EFFETTO TV SU SCELTA LAVORO, IN TESTA BALLERINE E CALCIATORI Effetto televisione anche nella scelta delle professioni. Il 14,3% dei maschi vorrebbe fare il calciatore o lo sportivo e il 13% delle femmine la ballerina o la velina. Al secondo posto si classifica l'ingegnere (9,5%) per i maschi e il medico (12,4%) per le femmine. Alta anche la percentuale di chi vorrebbe entrare a far parte delle forze dell'ordine (4% dei maschi e 2,7% delle femmine). Solo lo 0,4% vorrebbe invece diventare un politico o un manager/imprenditore.
- OSSESSIONATI DA MAGREZZA, MA NON RINUNCIANO A SNACK La grande maggioranza degli adolescenti italiani è ossessionata dalla magrezza: Il 61,7% delle ragazze e il 44,3% dei maschi. Ma tra coloro che hanno fatto una dieta, solo il 34,8% ha seguito le indicazioni alimentari di un medico. A dispetto di questa 'esigenza' di magrezza, spesso veicolata proprio da alcuni modelli televisivi, però, 9 ragazzi su 10 identificano il cibo come un piacere e quotidianamente fanno spuntini fuori pasto altamente calorici con merendine confezionate (21,7%), snack (12,7%), biscotti (32,4%).
Proprio quei fuoripasto indicati dai pediatri come una delle principali cause, insieme alla sedentarietà, del soprappeso e dell'obesità. Patologie che oggi in Italia interessano complessivamente il 30% di bambini ed adolescenti e che il Presidente della SIP definisce "Una emergenza confrontabile ad una vera e propria epidemia". Altra cattiva abitudine alimentare evidenziata dall'indagine, una dieta poco variata: Il 15% degli intervistati ha affermato di mangiare 'sempre le stesse cose' e il 41% di mangiare 'solo le cose che mi piacciono'.
E' l'identikit tracciato dall'Indagine 2005 sulle abitudini e i comportamenti degli adolescenti, realizzata dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) su un campione nazionale di 1260 studenti delle scuole medie inferiori di età compresa tra gli 11 e i 14 anni. Il primo dato riguarda proprio il consumo televisivo: Continua ad aumentare, con un trend che sembra inarrestabile. A guardare la Tv più di tre ore al giorno è infatti il 31% dei ragazzi (il 15% nel 2000 e il 26,8% nel 2004), mentre diminuisce il numero di chi la guarda meno di un ora: 12,9% (dato analogo al 2004, mentre nel 2000 era il 25%).
E aumentano anche le cattive abitudini: Ad avere la TV nella propria camera è il 67%, a guardarla durante i pasti è il 75,3% (nel 1997 era il 68,7%) e a letto prima di addormentarsi il 51,5% (nel 1997 il 45,1%). Inoltre, a guardarla la sera dopo cena è l 84,3%, più di quanti la guardino nel pomeriggio (70%) durante i programmi di fascia protetta.
- PIU' ORE DAVANTI TV, PIU' COMPORTAMENTI NEGATIVI Il dato certamente più inquietante, ha commentato il presidente Sip Giuseppe Saggese, "é che il condizionamento negativo della televisione cresce con l aumentare delle ore di visione al giorno e va oltre gli ambiti che ci si sarebbe potuti aspettare: Alcune conseguenze del maggior consumo televisivo - ha spiegato - erano facilmente prevedibili, quali, ad esempio, imitare i comportamenti degli 'eroi' televisivi (lo fa il 64% dei ragazzi che guardano più di 3 ore al giorno di TV , rispetto al 40% di coloro che la guardano meno di un'ora al giorno); Oppure desiderare di partecipare ad un reality-show (60,5% degli 'over 3' contro il 41,8% degli 'under 1'), o desiderare spesso le cose viste nella pubblicità televisiva (il 30,2% contro il 12%)".
Inaspettata e preoccupante invece, ha sottolineato Saggese, "la correlazione così evidente tra maggior consumo televisivo e assunzione di comportamenti negativi sia dal punto di vista alimentare che sociale". Un esempio? I ragazzi che guardano più televisione hanno abitudini alimentari peggiori dei loro coetanei meno esposti al video e, in particolare, consumano molte più sostanze alcoliche, fumano di più e mangiano quotidianamente molti più snack e fuoripasto, che sono, insieme alla sedentarietà, tra le cause principali di sovrappeso e obesità infantile. Ed anche nei comportamenti sociali più TV si traduce, da quanto emerge dai dati dell'indagine, in minor fiducia negli adulti e nel sopravvalutare, per essere apprezzati all'interno del gruppo, il possesso di 'status symbol' come abiti di marca o telefonini di ultima generazione.
L'abuso di televisione inoltre, ha rilevato il responsabile Comunicazione della Sip Maurizio Tucci, che ha curato l'indagine, "é dannoso per la salute psicofisica di un bambino anche perché degrada in modo sensibile la qualità di vita: meno attività fisica, meno socializzazione, meno stimoli culturali".
- EFFETTO TV SU SCELTA LAVORO, IN TESTA BALLERINE E CALCIATORI Effetto televisione anche nella scelta delle professioni. Il 14,3% dei maschi vorrebbe fare il calciatore o lo sportivo e il 13% delle femmine la ballerina o la velina. Al secondo posto si classifica l'ingegnere (9,5%) per i maschi e il medico (12,4%) per le femmine. Alta anche la percentuale di chi vorrebbe entrare a far parte delle forze dell'ordine (4% dei maschi e 2,7% delle femmine). Solo lo 0,4% vorrebbe invece diventare un politico o un manager/imprenditore.
- OSSESSIONATI DA MAGREZZA, MA NON RINUNCIANO A SNACK La grande maggioranza degli adolescenti italiani è ossessionata dalla magrezza: Il 61,7% delle ragazze e il 44,3% dei maschi. Ma tra coloro che hanno fatto una dieta, solo il 34,8% ha seguito le indicazioni alimentari di un medico. A dispetto di questa 'esigenza' di magrezza, spesso veicolata proprio da alcuni modelli televisivi, però, 9 ragazzi su 10 identificano il cibo come un piacere e quotidianamente fanno spuntini fuori pasto altamente calorici con merendine confezionate (21,7%), snack (12,7%), biscotti (32,4%).
Proprio quei fuoripasto indicati dai pediatri come una delle principali cause, insieme alla sedentarietà, del soprappeso e dell'obesità. Patologie che oggi in Italia interessano complessivamente il 30% di bambini ed adolescenti e che il Presidente della SIP definisce "Una emergenza confrontabile ad una vera e propria epidemia". Altra cattiva abitudine alimentare evidenziata dall'indagine, una dieta poco variata: Il 15% degli intervistati ha affermato di mangiare 'sempre le stesse cose' e il 41% di mangiare 'solo le cose che mi piacciono'.
Tags: