
E' arrivato ufficialmente, da parte della Congregazione per le Cause dei Santi, il riconoscimento del miracolo attribuito all'intercessione di Paolo VI, che di fatto apre la strada alla sua beatificazione. Nel decreto promulgato il 10 maggio si conferma che la cerimonia avverrà il prossimo 19 ottobre, in Vaticano, a conclusione del Sinodo straordinario sulla Famiglia. Dopo le canonizzazioni di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, un altro pontefice sale agli onori degli altari in questo 2014. Ma chi era veramente Paolo VI?
Per un approfondimento più circostanziato della sua biografia si rimanda alla voce Paolo VI dell'Enciclopedia Treccani scritta da Giovanni Maria Vian.
Al secolo Giovanni Battista (Enrico Antonio Maria) Montini, è nato il 26 settembre 1897 a Concesio, in provincia di Brescia. Ordinato sacerdote nel 1920, tre anni dopo ha iniziato gli studi presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica e la collaborazione con la Segreteria di Stato, sotto il pontificato di Pio XI. Ha lavorato per cinque mesi come addetto alla nunziatura apostolica a Varsavia, prima di rientrare in Italia e conseguire le leuree in Filosofia, Diritto Canonico e Diritto Civile.
Assistente ecclesiastico della FUCI
Per otto anni, dal 1925 al 1933, è stato Assistente ecclesiastico nazionale della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) (www.fuci.net), prima di essere nominato (nel 1937) sostituto della Segreteria di Stato, lavorando a stretto contatto con il futuro Pio XII (Eugenio Pacelli).
Durante la Seconda Guerra Mondiale ha svolto un'intensa attività nell'Ufficio informazioni della Santa Sede, soprattutto per ricercare notizie su soldati e civili al fronte. Ebbe un ruolo significativo anche nell'assistenza che la Chiesa forniva ai rifugiati e agli ebrei.
Arcivescovo di Milano
Il 1º novembre 1954 venne nominato Arcivescovo di Milano, dove si impegnò per cercare il dialogo e la conciliazione tra tutte le forze sociali, in un momento storico evidentemente molto difficile. Il nuovo pontefice oggi santo Giovanni XXIII, da poco eletto, lo creò cardinale nel Concistoro del 15 dicembre 1958, inserendolo primo nella lista. Erano amici sin dal 1925 e anche con lui la collaborazione fu strettissima, tanto che venne inviato in varie parti del mondo a rappresentare il Papa, oltre ad essere attivamente coinvolto nei lavori preparatori del Concilio Vaticano II.
262º Vescovo di Roma
Venne eletto 262º Vescovo di Roma e Successore di San Pietro il 21 giugno 1963. Il suo pontificato non fu certo facile, soprattutto per l'acuirsi dei rapporti tra Chiesa e mondo, che si avviava verso un esteso processo di secolarizzazione. Nel 1964 rinunciò all'uso della tiara, simbolo di sovranità, e portò a compimento il Concilio Vaticano II, mostrando una grande capacità di mediazione, garantendo solidità dottrinale e il necessario "aggiornamento" della Chiesa verso temi poco esplorati (Terzo mondo, pace, difesa della vita umana).
Il primo a viaggiare in aereo
È stato il primo pontefice a viaggiare in aereo e a visitare tutti i continenti, a cominciare dalla Terra Santa, nel 1964, cinquant'anni fa. In quella occasione abbracciò il patriarca ortodosso Atenagora I, dal cui incontro ci fu un riavvicinamento tra le chiese scismatiche, poi racchiuso nella Dichiarazione comune cattolico-ortodossa del 1965. Ha visitato le Nazioni Unite ( qui il suo discorso ), è stato a Fatima, a Ginevra, a Bogotà, in Uganda. Nel 1970 ha viaggiato alla volta dell'Asia Orientale, dell'Oceania e dell'Australia. Molte anche le personalità incontrate, a cominciare dal Presidente degli Stati Uniti John Kennedy, l'Arcivescovo di Canterbury Michael Ramsey e il Dalai Lama.
Sinodo e Giornata Mondiale della Pace
Fu anche il Papa che istituì formalmente l'organismo del Sinodo dei Vescovi, favorendo così una maggiore collegialità, e colui che abolì l'indice dei libri proibiti. Nel 1967 annunciò l'istituzione della Giornata Mondiale della Pace, che di lì in poi si sarebbe celebrata il 1º gennaio di ogni anno.
Le Encicliche
Nelle sue encicliche (7 - qui l'elenco e i testi) trattò, tra le altre cose, il tema del celibato sacerdotale (Sacerdotalis Caelibatus, 24 giugno 1967) e le complesse questioni del controllo delle nascite e della contraccezione (Humanae Vitae, 25 luglio 1968). Interessante anche l'enciclica Mense Maio (29 aprile 1965) sulla devozione alla Madonna nel mese di Maggio, e quella con l'invito ad invocare Maria nel mese di ottobre per la causa della pace (Christi Matri, 15 settembre 1966). Ne scrisse anche una dedicata all'Eucaristia (Mysterium Fidei, 3 settembre 1965), ai temi temi sociali (Populorum progressio, 26 marzo 1967) e alla missione della Chiesa cattolica nel mondo (Ecclesiam Suam, 6 agosto 1964).
Nel 1967 indisse un Anno della fede, come una conseguenza ed esigenza postconciliare, e per celebrare il XIX centenario del martirio dei Santi Pietro e Paolo. Questo si concluse il 30 giugno 1968 con una Solenne Professione di fede. Sua fu anche la premura per la Nuova evangelizzazione, scrivendo l'8 dicembre 1975 l'Esortazione apostolica Evangelii Nuntiandi. Il 24 dicembre 1974 inaugurò l'Anno Santo del 1975 (Giubileo), con l'apertura della porta santa in diretta televisiva.
La riforma della Curia
Sotto il suo pontificato nacquero diversi organismi della Curia Romana, a cominciare dalla Pontificia Commissione per le comunicazioni sociali (poi divenuto Pontificio Consiglio), il Segretariato per i non cristiani e quello per i non credenti, il Pontificio Consiglio per i laici, la Prefettura della Casa Pontificia, la Commissione teologica internazionale e la trasformazione del Sant'Uffizio in Congregazione per la Dottrina della Fede.
Si spense il 6 agosto 1978, Festa della Trasfigurazione del Signore, nella residenza estiva di Castelgandolfo. Sul sito del Vaticano è possibile leggere il testo del discorso preparato per l'Angelus di quella mattina, che non ebbe luogo a causa della malattia del pontefice: pensava a quanti soffrono per le particolari condizioni in cui si trovano, a cominciare dai disoccupati e gli affamati.
Il funerale fu molto sobrio, semplice anche la bara, di legno chiaro, sulla quale venne posto un Vangelo. Questa semplicità ha poi ispirato anche i suoi due successori. È sepolto nella "nuda terra" nelle Tombe Vaticane, sotto la Basilica di San Pietro.
Un Centro internazionale di studi sulla sua figura
Nella sua città natale è poi sorto, su iniziativa dell'Opera per l'Educazione Cristiana di Brescia, un Centro Internazionale di Studi e Documentazione sulla sua figura: http://www.istitutopaolovi.it/index.asp
Causa di beatificazione e Virtù eroiche
La causa di beatificazione si è aperta l'11 maggio 1993 per volere di Papa Giovanni Paolo II. Il 20 dicembre 2012, dopo il parere favorevole della Congregazione per le Cause dei Santi, Papa Benedetto XVI ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante le virtù eroiche di Paolo VI, che da quel momento ha assunto il titolo di Venerabile. Qui la notizia diffusa a suo tempo da Redazione Voce, il canale della Diocesi di Brescia: https://www.youtube.com/watch?v=g32ZK523s5Y&feature=youtu.be
La Postulazione
La sede diocesana della causa di beatificazione si trova presso il Santuario di Maria della Grazie a Brescia. Il postulatore è Padre Antonio Marrazzo.
Il miracolo che gli viene attribuito risale al 2001 e riguarda la guarigione inspiegabile di un bambino statunitense che avrebbe dovuto nascere con problemi fisici a seguito della rottura della vescica fetale quando era ancora nel grembo della madre, al quinto mese di gravidanza. Oggi ha 13 anni e conduce una vita normale.
Diverse anche le grazie attribuite al Venerabile.
"Un autentico servitore", così lo descrive in un articolo il Vicepostulatore della Causa di beatificazione, Don Antonio Lanzoni. Qui le parole del Vescovo Angelo Bonetti.
Qui si possono consultate tutti i documenti (Omelie, chirografi, costituzioni, motu proprio, encicliche, lettere, preghiere, ecc.) in ordine cronologico e in varie lingue, a cominciare dal latino, redatti da Paolo VI durante il pontificato.
Se ti è piaciuto l'articolo seguici anche su Facebook e Twitter, sostieni Documentazione.info