Femminicidio in Italia, i dati dicono che l'emergenza non c'è

di Redazione, 7 gennaio 2019

In Italia non c'è nessuna emergenza femmicidio. Lo dicono i dati della Polizia di Stato ma anche i vari report dell'Onu. Prima di addentrarci nei fatti statistici vediamo prima dove è nato questo termine e come è arrivato in Italia.

Il termine “femminicidio” è stato coniato da Maria Marcela Lagarde – una femminista messicana – ed è divenuto popolare per via del film “Bordertown”, che narrava delle migliaia di donne uccise nella città messicana di Ciudad Juarez. l femminicidio, come termine linguistico, è un fenomeno esploso in Italia dal 2012, anche se solo sui sui media più che nella realtà dei fatti di rilevanza penale. Basta vedere il grafico delle ricerche su Google. Fino al 2012 non c'era traccia di questo argomento. E non è solo il fatto che si sia trovato solo nel 2012 un termine a questo fenomeno dato che gli omicidi di donne non sono di certo un fatto recente.
Secondo la propaganda femminista, ripresa dalla stampa sempre nel 2012, l’ONU avrebbe detto che “femmicidio e femminicidio sono crimini di Stato tollerati dalle pubbliche istituzioni”. Il problema è che questa frase non è stata mai detta da un organo ufficiale del’ONU, ma da una femminista (Rashida Manjoo) che presiede un comitato femminista (CEDAW) tollerato all'interno l’ONU. Tanto che la stessa affermazione viene definita come frutto del "rapporto tematico sul femminicidio realizzato dopo un viaggio di dieci giorni in Italia da Rashida Manjoo, inviata dell'Onu". 

Quindi ricapitolando: Rashida Manjoo, femminista, attivista di un comitato per i diritti delle donne ospitato all'Interno dell'Onu ha scritto nel suo rapporto dopo ben 10 giorni in Italia quella frase. Che è molto diverso da attribuirla all'Onu. Vediamo adesso i dati ufficiali dell'Onu sull femminicidio invece: 

- L’Italia è uno dei paesi al mondo con il più basso tasso di omicidi femminili: 5 per milione all’anno, circa la metà che nei nostri paesi confinanti (9 per milione per anno in Francia, 7 in Svizzera, 13 in Austria). Fra i grandi paesi, solo Giappone, Irlanda e Grecia hanno tassi minori. Una donna italiana ha, in tutta la sua vita, una probabilità dello 0.05% di subire un omicidio. Se non ci fossero altre cause di morte, una donna vivrebbe in media 200mila anni prima di subire un omicidio. Il numero di donne che si suicidano (22 per milione per anno) è più del quadruplo di donne vittime di omicidio.

- In Italia il tasso di omicidi maschili è di 16 per milione all’anno, cioè vengono uccisi più di 3 uomini per ogni donna uccisa. Sia uomini che donne uccidono in prevalenza uomini: circa 400 ogni anno. Le donne assassine uccidono nel 39% dei casi donne, e nel 61% dei casi uomini.  Gli uomini assassini uccidono nel 31% dei casi donne, e nel 69% dei casi uomini. Ricerche criminologiche indicano che il numero di donne assassine è sottostimato in quanto le donne hanno maggiore tendenza a commissionare omicidi e ad uccidere avvelenando. In Italia il tasso di suicidio di uomini separati è di 284 per milione all’anno. Nessuno ne parla, sebbene si tratti di una vera strage di stato: il tasso di suicidi si quadruplica con la separazione, anche a causa delle sentenze che privano i padri dei loro figli, della loro casa, del loro reddito.

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