Prove di poligamia in USA?

di Raffaele Buscemi, 30 dicembre 2013

Nello stato dello Utah, patria dei mormoni e del conservatorismo USA, si è creato un precedente legislativo per cui sono stati resi possibili prima i matrimoni omosessuali e, in seguito, allentati i divieti contro i matrimoni poligamici.



Come si arriva alla poligamia?


Tutto è iniziato con una una sentenza emessa dal giudice distrettuale Robert J. Shelby che ha stabilito l'interruzione dell’applicazione della legge che vietava alle persone dello stesso sesso di sposarsi. Nella sentenza del giudice Shelby si legge:

 

«Il tribunale stabilisce che la proibizione a celebrare i matrimoni tra persone dello stesso sesso nello Utah è in conflitto con le garanzie previste dalla Costituzione degli Stati Uniti di eguale protezione e giusto processo sotto la legge. Le leggi attualmente in vigore nello stato negano ai gay e alle lesbiche il loro diritto fondamentale al matrimonio e, facendo questo, colpiscono la dignità dello coppie dello stesso sesso per ragioni non razionali»
 

 

Da lì a poche ore un tribunale di Salt Lake City, capitale dello Utah, ha iniziato a celebrare i primi matrimoni gay. Si contano già 700 matrimoni dal 20 dicembre 2013. La sentenza del giudice Shelby ha reso di fatto lo Utah il 18° stato americano a permettere le unioni tra persone dello stesso sesso. Negli USA le sentenze dei giudici creano un precedente che si sostituisce alle leggi vigenti nel caso in cui quest'ultime vengano dichiarate nulle. In questo caso lo Stato, per cercare di tappare il buco legislativo, ha fatto ricorso presso una corte di appello federale (gradino più in alto rispetto alle corti distrettuali) contro la decisione del giudice Shelby. Il ricorso è stato però respinto e per gli avvocati dello Stato non rimane che un difficile ricorso alla Corte Suprema, ovvero l'ultimo grado di giudizio americano.

Questa situazione di vuoto normativo ha permesso, a un altro giudice, di applicare lo stesso criterio anche a un altro genere di situazioni, più particolari, ma che in Utah sono rigidamente regolarizzate da leggi statali: le coabitazioni e i matrimoni poligamici. Queste norme molto particolari esistono per ragioni storiche legate all'esistenza di diverse sette di mormoni, in contrasto con l'ortodossia ufficiale, in cui si praticava la poligamia.

 

In seguito alla sentenza del giudice Shelby un altro giudice distrettuale dello Utah, Clark Waddoups, ha presentato una sentenza di 91 pagine in cui cancella un capitolo della legge antipoligamia che nello Utah fu adottata nel 1890. Con la sentenza, il giudice ha reso legale la convivenza di un uomo e più donne. La sua decisione è venuta in seguito a un ricorso fatto da una star della reality tv, Kody Brown, noto per lo spettacolo “Sister Wives” (Sorelle Mogli), che segue le vicende di quattro “mogli”, un marito e 17 figli. Kody, insieme a Meri, Janelle, Christine e Robyn, aveva sostenuto nel suo ricorso che il divieto di coabitazione violava il Primo Emendamento della Costituzione, che protegge i diritti fondamentali dell’individuo, incluso quello di praticare liberamente la propria religione. I cinque appartengono a una setta integralista , una di quelle in contrasto con il credo della maggioranza mormone nello Utah. La “coabitazione religiosa” è praticata nello Utah da almeno 38 mila membri di sette integraliste che seguono ancora il dettato della chiesa mormone del primo Ottocento. La chiesa ufficiale invece rigetta drasticamente il principio della poligamia.


Bisogna specificare che il giudice Waddoups ha attenuato il divieto di poligamia nello Utah, rendendo legale la convivenza di un uomo con più donne, ma ha non reso possibile il matrimonio tra più persone. Non legalmente almeno, anche se di fatto il prossimo passo, proposto da chi ha fatto ricorso, è proprio questo. Il ragionamento che sta dietro la richiesta di matrimonio poligamico è semplice ed è una conseguenza logica delle prime due sentenze: se proibire il matrimonio omosessuale è una violazione delle libertà personali e proibire la coabitazione è una violazione delle libertà religiose non vale lo stesso discorso per quanto riguarda la proibizione del matrimonio poligamico se questo è previsto dal proprio credo? In breve: se bisogna decriminalizzare la coabitazione tra un uomo e più donne per tutelare la loro libertà religiosa bisognerebbe permettere loro di sposarsi per lo stesso identico motivo dato che la loro religione prevede il matrimonio poligamico.


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Aggiornamento del 7 gennaio 2014

La Corte Suprema ha stabilito, in via cautelativa, la sospensione temporanea dei matrimoni gay in attesa che la corte d'appello del 10mo Circuito decida se mantenere o meno la sentenza di Shelby.