Fecondazione eterologa: alcuni dati

di Redazione, 11 luglio 2012

Recentemente si è tornato a parlare dell’opportunità di rendere realizzabile la fecondazione eterologa. Nell'affrontare il dibattito può essere utile tenere presenti alcuni dati.

Il primo riguarda l'alta distruzione di embrioni che la fecondazione medicalmente assistita genera. Ad esempio in Italia (dove vige la legge 40) stando ai dati del Ministero della Salute nell’anno 2009 dei 121.866 embrioni fecondati in provetta solo 8.452 (il 6,9%) sono bambini nati vivi. Questo significa che sono stati persi 113.414 embrioni (il 93,1% di quelli prodotti).

Per quanto riguarda la fecondazione eterologa, quella cioé in cui gli ovociti o gli spermatozoi sono esterni alla coppia, nel referendum del 2005 è stato il punto che ha ricevuto la più alta percentuale di astenuti (il 74,4%).

Il tema della fecondazione eterologa richiama un altro ambito molto delicato, quello dell’industria della fecondazione che, come spiega il documentario Eggsploitation (www.Eggsploitation.com), negli Stati Uniti attualmente fattura 6 miliardi e mezzo di dollari l'anno. Un sistema senza regole che ricorre alla pratica della stimolazione ovarica (che è inefficace al 70%). In generale i rischi di questa tecnica erano assenti dalla letteratura fino a poco tempo fa mentre oggi si conoscono: cancri al seno, all'ovaio e all'endometrio, infertilità futura, emorragie, ictus, infarti, paralisi e morte. (cfr. "Assessing the medical risks of human oocyte donation. From stem cell research", L.Giudice, E. Santa and R. Pool eds, Washington, D.c., National academies of science, 2007).