Pornografia: una nuova droga?

di Alessandro Cristofari, 21 novembre 2013

Un interessante articolo di Public Discourse riporta come alcuni studi recenti comparino gli effetti della pornografia a quello di sostanze stupefacenti come la cocaina o l’eroina. Ad esempio William M. Struthers, Professore di Psicologia presso Wheaton College, spiega nel suo libro Wired for Intimacy come la pornografia abbia  effetti di assuefazione e dipendenza simili alle droghe. Fino ad oggi il termine “tossicodipendenza” infatti era solitamente riservato a sostanze inalate o iniettate nel corpo, oggi dovrebbe essere esteso anche alla pornografia su internet in quanto colpisce il cervello in un modo simile. 

La Repubblica qualche giorno fa riportava che tra ragazzi e ragazze tra gli 11 e i 18 anni la pornografia è ormai facilmente accessibile in ogni luogo. In particolare col porno fai da te, il cosiddetto “sexting”: una pratica in cui ci si fotografa o filma col telefonino in pose provocanti e si inviano le immagini. In questo modo sono i ragazzi e le ragazze a diventare autori di pornografia, arrivando in alcuni casi a vere e proprie proposte di sesso a pagamento. Sono interessanti le reazioni: il 30,1% dice che gli ha fatto piacere, il 29,1% che lo ha trovato divertente, il 16% è rimasto indifferente. Solo il 23,1% ha reagito in modo negativo: il 10,7% si è sentito infastidito, il 6,6% imbarazzato, il 2,9% spaventato ed il 2,9% angosciato. 

Tempo fa avevamo registrato i dati allarmanti del fenomeno dell’uso della pornografia  tra i minorenni, nella fascia di età  fra i 13 e i 14 anni, in cui si diceva che il 90% dei maschi  ha visitato almeno una volta un sito porno, contro il 70% delle ragazze. Quelli che vi accedono con regolarità sono il 30% dei ragazzi e l’8% delle ragazze. Ogni anno il mercato della pornografia trae profitti per ben 97 miliardi di dollari.