Discorso ai diplomatici presso la Santa Sede: di cosa ha parlato veramente il Papa

di Giovanni Tridente, 8 gennaio 2019

Ieri mattina, papa Francesco ha ricevuto in udienza nella Sala Regia del Palazzo Apostolico Vaticano i Membri del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede per la presentazione degli auguri per il nuovo anno. Come di consueto, ha rivolto loro un lungo discorso che ha abbracciato i vari “scenari” del panorama mondiale, volendo “trarre alcune considerazioni sugli accadimenti passati”, e così “riflettere sulle sfide che ci attendono nel prossimo futuro”.

Alcune “traduzioni” approssimative di stampa hanno risaltato soltanto i riferimenti alle questioni più “locali”, come ad esempio la crisi delle migrazioni o il problema dei nazionalismi, accusando addirittura in qualche caso il Papa d’indebita ingerenza nelle questioni di Stati sovrani. Sono passati inosservati tutti gli altri riferimenti alle “categorie deboli” ricordate da Francesco, così come i “problemi comuni” che attanagliano le Nazioni.

Eppure papa Francesco ha esordito ricordando che l’ambizione della Chiesa è piuttosto quella di “essere un ascoltatore attento e sensibile alle problematiche che interessano l’umanità, con il sincero e umile desiderio di porsi al servizio del bene di ogni essere umano”.

Per verificare ciò, abbiamo tratto dalla lettura del Discorso la lista dei “Paesi, Aree geografiche e Organizzazioni” citate; le “Categorie deboli” ricordate; i “problemi comuni” ribaditi e gli “Anniversari menzionati”, a dimostrazione che il Papa parlava al mondo e non certo a qualche nazione in particolare o addirittura a qualche politico.

Paesi, Aree geografiche e Organizzazioni citate

  • Repubblica del Benin

  • Repubblica di San Marino

  • Unesco

  • Asia

  • Pacifico

  • Consiglio d’Europa

  • Cile

  • Perù

  • Svizzera

  • Irlanda

  • Lituania

  • Lettonia

  • Estonia

  • Nicaragua

  • Vietnam

  • Repubblica Popolare Cinese

  • Ucraina

  • Siria

  • Giordania

  • Libano

  • Medio Oriente

  • Marocco

  • Emirati Arabi Uniti

  • Colombia

  • Venezuela

  • Europa

  • Nord America

  • Marrakech

  • Panama

  • Etiopia

  • Eritrea

  • Sud Sudan

  • Repubblica Democratica del Congo

  • Mali

  • Niger

  • Nigeria

  • Camerun

  • Penisola coreana

  • Venezuela

  • Israeliani e Palestinesi

  • Yemen

  • Iraq

  • Karowice

  • Amazzonia

  • Unione Europea

  • Italia

“Categorie deboli” ricordate

  • Poveri

  • Diseredati

  • Sofferenti

  • Anelanti alla giustizia

  • Anelanti alla dignità della vita

  • Anelanti alla libertà

  • Anelanti al benessere

  • Anelanti al progresso

  • Popolazione sofferente dell’Ucraina

  • Vittime della guerra

  • Prigionieri

  • “Chi non ha voce”

  • Profughi

  • Rifugiati

  • Cristiani

  • Migranti

  • Vittime di violenza

  • Vittime di persecuzione

  • Vittime di catastrofi naturali

  • Vittime degli sconvolgimenti climatici

  • Giovani

  • Fanciulli

  • Donne

  • Lavoratori

  • Nuovi schiavi

Problemi “comuni” ribaditi

  • Mercato delle armi

  • Alluvioni

  • Inondazioni

  • Incendi

  • Terremoto

  • Siccità

  • Cambiamento climatico

  • Riscaldamento globale

Anniversari menzionati

  • 70º della fondazione del Consiglio d’Europa

  • 100º dell’istituzione della Società delle Nazioni

  • 70º della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

  • 30º dell’adozione della Convenzione sui Diritti del Fanciullo

  • 30º della Lettera apostolica ‘Mulieris dignitatem’

  • 100º della nascita dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro

  • 30º della caduta del Muro di Berlino

  • 90º della firma dei Patti Lateranensi

Sono 183 gli Stati che attualmente intrattengono relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Ai summenzionati Stati vanno aggiunti l’Unione Europea e il Sovrano Militare Ordine di Malta. Le Cancellerie di Ambasciata con sede a Roma, incluse quelle dell’Unione Europea e del Sovrano Militare Ordine di Malta, sono 89. Hanno sede a Roma anche gli Uffici della Lega degli Stati Arabi, dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

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