Ricerca Usa: svantaggi per chi ha genitori omosessuali

di Stefano Grossi Gondi, 18 giugno 2012

Uno studio del sociologo Mark Regnerus, dell'Università del Texas, ripreso dal Corriere della Sera, ha considerato il benessere fisico, psicologico e sociale di ragazzi con genitori (uno o entrambi) omosessuali. I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Social Science Research, evidenziano alcuni svantaggi rispetto a chi è vissuto in un nucleo famigliare tradizionale.
La peculiarità della ricerca è che sono stati interpellati direttamente i figli (ormai grandi) di genitori omosessuali: il campione era costituito da quasi tremila persone dai 18 ai 39 anni.
Ecco alcune cifre del loro disagio (qui la tabella riassuntiva ripresa da The Washington Times): essi pensano di più al suicidio (12 per cento contro il 5 per cento dei figli di coppie regolari), sono più propensi al tradimento (40 per cento contro il 13 per cento), sono più spesso disoccupati (28 per cento contro l’8 per cento) e in una percentuale superiore (19 per cento contro l’8 per cento) sono in terapia psicologica. Inoltre nel 40 per cento dei casi hanno contratto una patologia trasmissibile sessualmente (contro l’8 per cento dei figli di coppie normali). Pare infine che siano genericamente meno sani, più poveri e più inclini al fumo e alla criminalità. Insomma socialmente sono più problematici, anche se come tiene a sottolineare Regnerus lo studio non vuole assolutamente esprimere un giudizio sulle capacità genitoriali delle coppie dello stesso sesso (peraltro quelle che prende in esame sono nella maggior parte diventati genitori in seguito a un’unione etero), ma prendere semplicemente atto di una diversità di questi figli che si traduce spesso in un problema.
Nelle conclusioni della sua ricerca, lo studioso statunitense afferma che i ragazzi che meglio si apprestano ad affrontare la vita da adulti sono quelli che trascorrono l'intera fanciullezza con i genitori sposati, e ancor di più quelli con genitori che rimangono sposati anche dopo.