Ritirate le accuse al Papa, ma nessuno ne parla

di Stefano Grossi Gondi, 1 marzo 2012

Due anni fa giornali e televisioni diedero ampio spazio alle accuse dell'avvocato statunitense Jeff Anderson che intendeva portare in tribunale il Papa e i cardinali Bertone e Sodano con l'accusa di omertà e volontà di insabbiamento del caso Murphy, prete pedofilo. In tutto il mese scorso è stato vano il tentativo di trovare sugli stessi media notizia della rinuncia dei denuncianti di questo caso, denominato «John Doe 16 v. Holy See».

Nel 2010 fu il New York Times a lanciare la “notizia-bomba” con una serie di articoli e un dossier di 86 pagine, ampiamente ripresi dai nostri giornali. Anche Annozero dedicò una trasmissione al caso.

La vicenda riguarda un sacerdote di Milwaukee, Lawrence Murphy, che ebbe comportamenti pedofili con gli alunni di una scuola per sordi. Su Documentazione.info ne parlammo nel marzo 2010, quando scoppiò lo scandalo. 

L'aspetto che maggiormente fu messo in risalto dai media fu il coinvolgimento delle gerarchie vaticane, Papa compreso, chiamate a rispondere davanti al giudice Usa di aver fatto cadere nel vuoto gli allarmi lanciati  dai vertici locali della Chiesa nel Wisconsin. In un duro editoriale il New York Times parlò di «rivelazioni che turbano», sottolineando il fatto che Ratzinger fu «personalmente avvertito», ma che la preoccupazione fu di «proteggere la Chiesa invece dei bambini». 

Lo scorso 10 febbraio davanti alla Corte distrettuale del Wisconsin l'avvocato Anderson – come riferisce Vatican Insider  - si è ritirato e non ha voluto che si arrivasse alla sentenza di assoluzione per il Papa e per i cardinali Tarcisio Bertone e Angelo Sodano, coinvolti nella causa di risarcimento civile. Una sentenza assolutoria avrebbe fatto giurisprudenza e pregiudicato le speranze di Anderson di poter continuare a presentare la sua tesi presso altre corti. Come quella dell’Oregon, dove rimane aperto un altro procedimento.

 

Ne sentiremo parlare sui nostri media?