Migranti a Roma: aumenta l’integrazione nel lavoro e nella scuola

di Stefano Grossi Gondi, 24 maggio 2016

Nella capitale i residenti stranieri sono 523.957, il dato più alto tra le province italiane, corrispondente al 12,7% della popolazione. La crescita è costante ma contenuta rispetto agli anni precedenti. Il dato - relativo al 2015 - è dell’XI Rapporto dell’Osservatorio Romano sulle Migrazioni, che presenta la situazione non soltanto di Roma, ma di tutto il Lazio.  

Una ricerca ristretta quindi ad una regione, ma emblematica per valutare il fenomeno della migrazione nel nostro Paese. Il Lazio è seconda soltanto alla Lombardia come numero di migranti. 

Le comunità più presenti a Roma sono quelle dei rumeni (176 mila), dei filippini (42 mila), dei bangladesi (30 mila), dei polacchi e dei cinesi (19 mila). La presenza di rom e sinti in città è appena di 9.000 persone, lo 0,25% della popolazione complessiva. Riguardo alla religione sono ampiamente maggioritari i cristiani (68,25%, in prevalenza ortodossi), seguiti da musulmani (19,4%), induisti e buddhisti. 

Per quanto riguarda l’impatto dell’immigrazione sulla criminalità, se nel periodo 2004-2013 nella provincia di Roma i residenti stranieri sono raddoppiati, le denunce contro stranieri sono cresciute solo del 3,8% (da 19.682 a 20.425) e l’incidenza delle denunce contro stranieri su quelle complessive è calata (dal 45,0% al 34,3%). Gli immigrati continuano, però, a essere più soggetti a detenzione carceraria. Solo a Roma, i detenuti stranieri sono 1.735 e incidono per il 43,3% sul totale dei carcerati. Tuttavia, mentre quasi il 70% dei detenuti italiani è stato condannato definitivamente, tra gli stranieri quasi il 52% è trattenuto in attesa o in pendenza di giudizio.

Rilevante è l’impatto dei cittadini stranieri sul mondo del lavoro: nel Lazio gli occupati stranieri superano le 320 mila unità e rappresentano il 14,1% dei lavoratori totali; più in generale, il tasso di occupazione degli stranieri (64,2%) supera di venti punti percentuali quello degli italiani. I lavoratori stranieri operano per il 42,3% nei servizi collettivi e personali (116 mila occupati, 130 mila nel Lazio). Nel lavoro autonomo, si registrano 67 mila imprese immigrate in tutta la regione, 57 mila nella città metropolitana di Roma, dove è a responsabilità straniera 1 impresa ogni 8 (12,1%).

In ambito scolastico, nell’area metropolitana di Roma gli studenti con cittadinanza straniera sono 61 mila (in tutta Italia sono 814 mila) e frequentano per il 36% la scuola primaria, per il 25% le secondarie di II grado, per il 21% le secondarie di I grado, mentre il restante 18% è iscritto alla scuola d’infanzia. Sono 22 a Roma le scuole a maggioranza straniera: lo 0,7% del totale. il Rapporto evidenzia un’evoluzione nella integrazione scolastica dei figli degli immigrati, con segnali di emancipazione: i 15 mila studenti delle superiori, infatti, frequentano in misura quasi eguale gli istituti tecnici (38,6%) e i licei (36,4%), mentre il restante 25,0% è iscritto presso un istituto professionale. A livello nazionale, invece, gli iscritti ai licei sono molto meno (24,5%). Nell’area romana si registra quindi un ampliamento delle possibilità di scelte presenti e future (accesso all’università e, successivamente, a professioni più qualificate) che, probabilmente, anticipa un processo che si realizzerà anche nel resto del paese. Una dinamica ancora più evidente tra le ragazze con cittadinanza non italiana delle scuole superiori della provincia di Roma, che in assoluto raggiungono la loro quota più elevata proprio nei licei (frequentati dal 47,8% di queste studentesse), mentre per il 28,8% sono iscritte negli istituti tecnici e solo per il 23,3% frequentano i professionali.

 

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