Legalizzare la prostituzione: secondo i dati non serve

di Raffaele Buscemi, 17 febbraio 2015

La prostituzione è un fenomeno difficile da quantificare, in quanto illegale nella maggior parte degli stati europei. Secondo una relazione del 2012 della fondazione Scelles, la prostituzione ha una dimensione globale che coinvolge circa 40-42 milioni di persone, di cui il 90% dipende da un protettore. La prima relazione Eurostats in assoluto con dati ufficiali sulla prostituzione è stata pubblicata nell'aprile 2013. Il documento era incentrato sulla tratta di esseri umani nell'UE nel periodo compreso tra il 2008 e il 2010. Anche la legislazione che regola il rapporto degli stati con questo fenomeno è molto variegata ed oscilla tra il reato di prostituzione che punisce la donna che offre prestazioni sessuali a pagamento fino alla regolarizzazione della professione.

L'idea svedese

Uno dei modelli europei che negli ultimi anni ha affrontato con maggiore successo il fenomeno dello sfruttamento della prostituzione è stato applicato in Svezia. Colpire il cliente e non la prostituta: è questa la ricetta svedese. Né tolleranza né liberalizzazione, quindi, ma un giro di vite che a fine febbraio è stato preso come modello anche dal Parlamento Europeo.

La Svezia ha modificato la propria legislazione in materia nel 1999. Il principio di base dell’approccio scandinavo è che la compravendita del sesso è una forma di violenza, svilisce l’essere umano e mina la parità di genere. Il paese ha depenalizzato l’attività di chi si prostituisce, ma ha vietato l’acquisto di sesso. In altre parole, a commettere un reato è il cliente: un modo alternativo per scoraggiare il commercio sessuale.  In più lo stato sostiene pesantemente tutte le associazioni e servizi sociali che si occupano di aiutare le prostitute a uscire dal giro criminale e rifarsi una vita lotana dai marciapiedi.

Gli studi sul fenomeno

Secondo alcuni studi, gli effetti sono stati evidenti. Nel Paese il numero di persone che si prostituiscono sarebbe un decimo rispetto alla vicina Danimarca, dove acquistare sesso è legale e la popolazione è inferiore. La legge ha anche avuto effetti sull'opinione pubblica: nel 1996 il 45% delle donne e il 20% degli uomini erano a favore della criminalizzazione dell'acquisto di sesso da parte degli uomini, mentre nel 2008 il 79% delle donne e il 60% degli uomini erano favorevoli alla normativa. Secondo la polizia svedese, il provvedimento ha esercitato un notevole effetto deterrente sulla tratta a fini di sfruttamento sessuale.  

L'Unione Europea e la prostituzione

I dati sono contenuti nella proposta di risoluzione votata e approvata nel febbraio 2014 dal Parlamento Europeo con 343 voti favorevoli, 139 contrari e 105 astensioni. Gli eurodeputati si sono espressi favorevolmente sul modello svedese, ribattezzato “modello nordico” perché nel frattempo adottato anche da Norvegia e Islanda (e, di recente, anche dalla Francia). La risoluzione non è vincolante per i Paesi membri, ma influenzerà un’eventuale direttiva in merito della Commissione Europea. La strada sta per essere percorsa anche dall’Irlanda del Nord, dove una legge che punisce i clienti poche settimane fa ha ricevuto un primo “sì” dall’Assemblea legislativa.

Legalizzare la prostizione non combatte la criminalità

La risoluzione sfata anche il mito della legalizzazione della prostituzione come rimedio contro la schiavitù dei sex worker e come strumento di autorealizzazione delle persone che scelgono questo mestiere: l’Onu ha indicato l’Olanda come prima destinazione delle vittime della tratta destinate a vendere il proprio corpo, mentre in Germania e in Grecia – dove il sesso è diventato un lavoro come un altro – non è stato intaccato il business criminale dei protettori (certificato anche da una relazione del ministero della Giustizia olandese) o comunque il numero delle prostitute iscritte presso gli enti di previdenza sociale sono pochissime (in Germania 44 sulle 400mila stimate). Allo stesso tempo i magistrati tedeschi lamentano che la legalizzazione ha reso ancora più difficile l'incriminazione degli sfruttatori.

Dunque il modello migliore per il Parlamento europeo diventa quello nordico inaugurato dalla Svezia e adottato recentemente dal la Francia di Francois Hollande: sanzionare i clienti e dare massimo appoggio alle prostitute per aiutarle a uscire dal giro della criminalità organizzata che le porta lungo le strade. E il proposito è quello di ridurre la compravendita del sesso, che secondo la risoluzione è “una forma di schiavitù incompatibile con la dignità umana”, “svilisce l’essere umano fino al livello di merce” e soprattutto influenza i rapporti tra uomini e donne facendo aumentare la violenza maschile poiché “gli uomini che acquistano sesso hanno un’immagine degradante delle donne”.

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