
Alla base della riforma di Papa Francesco sul riconoscimento della nullità matrimoniale potrebbe esserci anche un’esigenza pratica: all’inizio del 2014 (ultimo dato disponibile sul sito dei Tribunali Ecclesiastici) le cause “arretrate”, ovvero quelle ancora da definire, erano ben 7.259. Nonostante il calo sensibile del loro numero, si è manifestata la necessità si snellire e accelerare i processi per arrivare in meno tempo a pronunciare le sentenze.
La maggior parte di esse sono cause pendenti di primo grado, diminuite di un migliaio nel corso degli ultimi 10 anni. In calo anche le nuove cause introdotte di primo grado e quelle perenti o decise, sempre di primo grado.
Per quanto riguarda invece il secondo grado, l’andamento è leggermente differente: dopo un aumento sensibile tra il 2007 e il 2012, le cause pendenti sono arrivate ad essere 1.059. Mentre le nuove cause introdotte (2.447 ultimo dato) e quelle perenti o decise sono sempre in continuo calo (scese a 2.361 nel 2013).
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