
Pesante atto d’accusa della commissione Onu per i diritti dei minori nei confronti del Vaticano a proposito dei preti pedofili. In sostanza le Nazioni Unite accusano la Santa Sede di essere stata troppo morbida nelle situazioni di abusi su minori e di dover modificare il diritto canonico per rendere più facile punire i colpevoli.
Eppure la Chiesa Cattolica è impegnata da anni in una seria campagna per combattere l'insorgenza di questi casi, agevolare le autorità competenti e assistere le vittime.
Già Benedetto XVI si era messo in gioco in prima persona con una chiara denuncia del fenomeno, nuove norme più efficaci per contrastarlo, e una profonda consapevolezza, fin da quando era cardinale, della situazione.
In un articolo di qualche tempo fa abbiamo messo in evidenza come le norme della Chiesa contro la pedofilia fossero state potenziate da Benedetto XVI seguendo l'impulso di Papa Giovanni Paolo II che, proprio per evitare insabbiamenti e pasticci locali, assegnava la competenza in materia di pedofilia alla Congregazione per la dottrina della fede. Nelle linee guida che seguirono l'istruzione si leggono i criteri fondamentali: informare la Santa Sede, seguire le disposizioni della giustizia civile, allontanare il sospetto dalle attività pastorali.
Per citare alcuni dei risultati di questo impegno della Chiesa, e del giro di vite di Benedetto XVI, possiamo citare gli articoli dell'Associated Press e del "The Guardian": quattrocento preti ridotti allo stato laicale in soli due anni perché considerati responsabili di molestie su minori.
Per dare alcune coordinate temporali dell'impegno della Chiesa possiamo segnalare che nel 2001 fu redatto il documento De delictis gravioribus (testo latino, in italiano) firmato da Joseph Ratzinger. Nel 2005, poco prima dell'elezione a pontefice, nel testo della Via Crucis del Colosseo il Card Ratzinger aveva denunciato "La sporcizia che c'è nella Chiesa". Nel viaggio negli Stati Uniti del 2008 Benedetto XVI ha preso la storica iniziativa di incontrare le vittime dei preti pedofili. Del 2010 è la Lettera ai cattolici irlandesi. Sempre nel 2010 il termine di prescrizione per questi casi viene elevato da dieci a vent'anni, le procedure vengono snellite e semplificate.
A proposito di questo argomento vi proponiamo il nostro dossier su Chiesa e pedofilia nel quale abbiamo affrontato approfonditamente l'argomento sfatando alcuni luoghi comuni e dando la giusta dimensione al fenomeno e alle politiche messe in atto dalla Santa Sede per contrastarlo.
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