In Italia sempre meno persone partecipano a un rito religioso

di Redazione, 22 agosto 2023

Secondo le rilevazioni dell’ISTAT nel 2022 in Italia solo il 18,8% delle persone ha dichiarato di partecipare almeno una volta a settimana a un rito religioso. Si tratta di un minimo storico per il nostro paese. Il 31% del campione ammette di aver messo piede in un luogo di culto solo per un evento saltuario come un funerale o un matrimonio.

Nelle rilevazioni dell’ISTAT non è indicata la religione per ragioni di privacy, ma si può ipotizzare che la maggior parte delle funzioni religiose di cui si parla sono quelle della Chiesa Cattolica. Infatti un’altra ricerca sul tema, pubblicata recentemente da “Il Timone”, rileva al marzo 2023 che il 63% degli italiani dichiara di essere credente, e di questi il 92% si dichiara cattolico.

Inoltre queste tendenze sono in linea con altre rilevazioni passate, come quella quantitativa e qualitativa “L’incerta fede”, secondo la quale nel 2021 il 22% degli italiani andava a Messa la domenica, e quella del Pew Research Center per il quale l’Italia è fuori dai primi dieci paesi più religiosi d’Europa.

In vent’anni la metà delle persone partecipano a un rito religioso in Italia.


Nel 2001 il 36,4% della popolazione affermava di essere praticante, mentre nel 2022 meno del 19%. Secondo l’ISTAT il salto negativo più accentuato si è registrato dal 2019 al 2020, con la perdita del 4% di persone che andavano a Messa almeno una volta a settimana. 

Chiaramente si tratta dell’effetto Covid, che unito all’età media molto alta nel nostro paese (oggi in Italia ci sono 4 milioni di ultraottantenni) ha verosimilmente dissuaso i praticanti più anziani e sopravvissuti alla pandemia a tornare fisicamente a Messa.

Nello stesso lasso di tempo, mentre i praticanti si sono dimezzati, il numero di coloro che si definiscono “mai praticanti” è raddoppiato, passando dal 16% al 31% del 2022.

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