
Gli immigrati regolari in Italia sono circa 5 milioni: di questi, 500mila sono imprenditori. E il 10% delle loro imprese è di media grandezza. I dati dell'Idos, centro studi che ogni anno stila un dettagliato rapporto sull'immigrazione, tratteggiano un quadro degli immigrati in Italia diverso dalle rappresentazioni più comuni. L'immigrazione come fattore di crescita economica quindi, come avevamo spiegato in questo articolo in cui abbiamo analizzato i dati della Banca Mondiale.
Per identificare le “imprese immigrate” (ovvero il cui controllo è in mano a lavoratori di origine straniera), Unioncamere tiene conto della nascita all’estero del titolare (nel caso delle imprese individuali) o della maggioranza dei soci, degli amministratori e dei detentori delle cariche e delle quote di proprietà (nel caso delle altre forme societarie
Quasi 500mila imprese create da immigrati
Gli imprenditori immigrati hanno raggiunto esiti positivi in termini di bilancio tra imprese avviate e imprese la cui attività, invece, è cessata anche nel corso degli ultimi anni, così pesantemente segnati dalla crisi economica, e nonostante le maggiori difficoltà che devono affrontare sul piano burocratico, di accesso al credito e di inserimento nel mercato interno. Tra la fine del 2011 e la fine del 2013, le imprese a guida immigrata registrate negli elenchi camerali sono aumentate del +9,5% (e del 4,1% nell’ultimo anno), a fronte di una lieve diminuzione di quelle facenti capo ai nati in Italia (-1,6%). Un tale andamento induce a confidare nella possibilità (oltre che nell’opportunità) di un loro ulteriore supporto al sistema economico-produttivo italiano (e dei Paesi di origine). A seguito di questi andamenti, alla fine del 2013 sono 497.080 le imprese condotte da cittadini immigrati, con un’incidenza dell’8,2% sultotale.
Il ruolo dell'imprenditoria come strumento di inclusione sociale, ma anche, potenzialmente, di internazionalizzazione delle imprese italiane. Dagli studi Idos emerge che quattro sono le comunità straniere con maggiore vocazione imprenditoriale: "albanesi, marocchini, tunisini ed egiziani"; ciascun gruppo è definito dalle proprie peculiarità.
Le varie provenienze
Gli imprenditori albanesi sono circa 30mila, per lo più lavorano tra Italia e Albania, con una forte tendenza a importare in Albania prodotti italiani. I marocchini sono 60mila tra imprenditori e lavoratori autonomi, su una comunità che conta mezzo milione di persone. Si registra una tendenza a importare in Marocco prodotti italiani di seconda scelta o seconda mano.
E ancora, gli imprenditori e autonomi tunisini, che sono 14-15mila, e gli egiziani, di cui se ne contano altrettanti. A questi si aggiungono le altre centinaia di migliaia di diversa provenienza nazionale, per esempio Cina e Nigeria.
Non va sottovalutato, inoltre, il ruolo degli immigrati imprenditori come fattore di internazionalizzazione del sistema imprenditoriale italiano. Secondo una recente indagine del Cnel, il 16% delle imprese immigrate intrattiene contatti con i Paesi di origine degli imprenditori coinvolti e queste potenzialità andrebbero meglio sfruttate anche per unire più saldamente immigrazione e co-sviluppo.
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