tratto da un articolo di Giuseppe Ghini, La Voce di Romagna, 23/11/2006
Guardiamo cosa è stato fatto in altri paesi per sostenere l’istituzione del matrimonio, cosa è stato fatto, soprattutto, su iniziativa dei “sons of divorced”, i figli dei divorziati. Sono loro infatti che pagano il prezzo più salato di separazioni e divorzi facili: lo confermano, se pure ce ne fosse bisogno, le analisi del Centro Studi di Telefono Azzurro sulla famiglia italiana nel 2004, e gli studi aggiornati allo stesso 2004 dell’American Academy of Child and Adolescent Psychiatry (“Mentre i genitori possono essere devastati o sollevati dal divorzio, i figli sono invariabilmente atterriti e confusi dalla minaccia alla loro sicurezza”). “In Australia – ricordava qualche tempo fa lo psicanalista Claudio Risé – i figli dei divorziati si oppongono in numero sempre maggiore al matrimonio “usa e getta” e chiedono di sposarsi con norme che garantiscano la famiglia e non la sua distruzione sostenendo che l’esistenza stessa del divorzio demotiva la coppia, spingendola su questa strada”.
Il “matrimonio di alleanza” negli Stati Uniti
Risé ricordava anche che molti stati americani si stanno avviando sulla strada del “covenant marriage”, espressione che si può tradurre con “matrimonio d’impegno”, ma anche con “matrimonio d’alleanza”. Un covenant marriage, così lo definisce la legge dello Stato della Louisiana (1997) è “un matrimonio tra un uomo e una donna che di comune accordo intendono e vogliono che l'unione fra loro sia un rapporto per tutta la vita. Le parti di un covenant marriage ricevono una consulenza che dà risalto alla natura ed agli scopi del matrimonio nonché alle relative responsabilità. Soltanto quando c’è stata una frattura completa e totale dell'impegno coniugale del patto la parte non colpevole può domandare che il matrimonio non sia più legalmente riconosciuto”.
Il desiderio di un matrimonio “più serio”
Chiariamo meglio. Negli Stati Uniti il covenant marriage non è arrivato a introdurre l’indissolubilità nel matrimonio. Vista però la situazione disastrosa della famiglia, per cui il 40-50% delle famiglie statunitensi va incontro a divorzio “senza colpa del coniuge” diversi Stati hanno introdotto, solo per chi lo vuole, un doppio regime matrimoniale. Gli sposi di Louisiana, Arizona, Arkansas (in Oregon, Georgia, Texas and Oklahoma la relativa legge è per ora passata all’esame di una Camera; in un’altra ventina di stati americani sono stati presentati emendamenti per istituire il covenant marriage) possono ora liberamente scegliere tra un matrimonio dissolubile alla prima litigata e un matrimonio dissolubile solo in caso di adulterio, crimine, violenza contro un familiare, separazione di fatto biennale o separazione giudiziale pronunciata da almeno un anno (un anno e sei mesi nel caso in cui ci siano figli minori). Nel parlamento della Louisiana – notiamo – la legge è passata con l’opposizione di un solo deputato nelle due Camere.
Verso il matrimonio indissolubile
Ho detto: il covenant marriage non è arrivato a introdurre l’indissolubilità del matrimonio. Certo, però, la strada è segnata. Se si sono potuti introdurre due regimi matrimoniali per rispettare chi vuole un matrimonio più serio, in un prossimo futuro sarà possibile anche introdurre per legge un matrimonio indissolubile!
Il “matrimonio di alleanza” negli Stati Uniti
Risé ricordava anche che molti stati americani si stanno avviando sulla strada del “covenant marriage”, espressione che si può tradurre con “matrimonio d’impegno”, ma anche con “matrimonio d’alleanza”. Un covenant marriage, così lo definisce la legge dello Stato della Louisiana (1997) è “un matrimonio tra un uomo e una donna che di comune accordo intendono e vogliono che l'unione fra loro sia un rapporto per tutta la vita. Le parti di un covenant marriage ricevono una consulenza che dà risalto alla natura ed agli scopi del matrimonio nonché alle relative responsabilità. Soltanto quando c’è stata una frattura completa e totale dell'impegno coniugale del patto la parte non colpevole può domandare che il matrimonio non sia più legalmente riconosciuto”.
Il desiderio di un matrimonio “più serio”
Chiariamo meglio. Negli Stati Uniti il covenant marriage non è arrivato a introdurre l’indissolubilità nel matrimonio. Vista però la situazione disastrosa della famiglia, per cui il 40-50% delle famiglie statunitensi va incontro a divorzio “senza colpa del coniuge” diversi Stati hanno introdotto, solo per chi lo vuole, un doppio regime matrimoniale. Gli sposi di Louisiana, Arizona, Arkansas (in Oregon, Georgia, Texas and Oklahoma la relativa legge è per ora passata all’esame di una Camera; in un’altra ventina di stati americani sono stati presentati emendamenti per istituire il covenant marriage) possono ora liberamente scegliere tra un matrimonio dissolubile alla prima litigata e un matrimonio dissolubile solo in caso di adulterio, crimine, violenza contro un familiare, separazione di fatto biennale o separazione giudiziale pronunciata da almeno un anno (un anno e sei mesi nel caso in cui ci siano figli minori). Nel parlamento della Louisiana – notiamo – la legge è passata con l’opposizione di un solo deputato nelle due Camere.
Verso il matrimonio indissolubile
Ho detto: il covenant marriage non è arrivato a introdurre l’indissolubilità del matrimonio. Certo, però, la strada è segnata. Se si sono potuti introdurre due regimi matrimoniali per rispettare chi vuole un matrimonio più serio, in un prossimo futuro sarà possibile anche introdurre per legge un matrimonio indissolubile!