Francia, quanti ebrei salvati dai cattolici

25 gennaio 2013

Yagil Limore, storica israeliana, ha realizzato uno studio approfondito sul salvataggio degli ebrei avvenuto in Francia durante la persecuzione nazista. Nell'intervista a Vatican Insider emerge un paradosso: la Francia, accusata di antisemitismo e per certi versi di collaborazionismo con i nazisti, è tra i  Paesi occupati dai tedeschi quello in cui la comunità ebraica è sopravvissuta meglio allo sterminio. Un dato esplicativo: in Francia sono stati deportati nei campi di sterminio un quarto degli ebrei, nei Paesi Bassi i tre quarti.

La spiegazione sta in un moto collettivo delle coscienze che ha portato a una disubbidienza civile, e un ruolo centrale è stato svolto dalla Chiesa cattolica, in forme organizzate dalla gerarchia o spontanee, dei singoli fedeli - sacerdoti, religiosi e laici.

Dallo studio della storica ebrea emerge che i vescovi francesi, oltre ad incoraggiare le azioni di salvataggio degli ebrei in tutti i modi possibili, dal 1942 in poi inviarono frequenti appelli alle autorità francesi a favore degli ebrei perché venissero loro riconosciuti i “diritti essenziali dell’essere umano e le regole fondamentali della carità”.