
In Italia quasi la metà dei contenuti online sul Papa (48,74%) ha un tono negativo e un impatto lesivo; solo il 7% è positivo ma generalmente tiepido, poco entusiasta; il resto ha valore neutro. Sono i risultati di una ricerca di Reputation Manager, pubblicata da Espansione e ripresa da Andrea Tornielli su Vatican Insider.
La ricerca ha messo a confronto le identità digitali di Papa Ratzinger e del Dalai Lama, tenendo conto di tre parametri: immagine personale, vita religiosa e comunicazione.
Il Dalai Lama è più popolare sul web, sia quantitativamente (53% contro 47%, come totale delle conversazioni) che qualitativamente: il 26% dei contenuti online è positivo, e solo l’8% negativo, ma non lesivo, perché l’impatto emotivo delle parole utilizzate è in generale equilibrato, sia sui toni positivi che su quelli negativi».
Sul Dalai Lama, i contenuti del web appaiono «equilibrati», quelli sul Papa «emotivi, e non in positivo». L’immagine di Benedetto XVI che emerge, infatti, è quella di una persona poco solidale, addirittura accusata di nazismo e di essere antislamica. Emblematico è l’uso della foto manipolata di Ratzinger giovane sacerdote durante una benedizione, con entrambe le braccia tese: la foto viene tagliata per mostrare un saluto nazista.