Estratto dell’articolo di P. John Flynn. Zenit 8 ottobre 2006
Tentativi di ridefinire la famiglia sulla base del’individualismo
NEW YORK La struttura della famiglia e il ruolo dei genitori sono oggetto di una ridefinizione che antepone gli interessi degli adulti alle necessità dei bambini.
È questo l’avvertimento contenuto in un recente rapporto sulle tendenze nella legislazione familiare e nelle tecniche riproduttive. Il rapporto dal titolo “Revolution in Parenthood: The Emerging Global Clash Between Adult Rights and Children's Needs” è stato pubblicato dalla Commission on Parenthood's Future, “una organizzazione indipendente e apolitica di studiosi ed esperti”, attiva nell’ambito della famiglia. “Il modello genitoriale che prevede due persone, una madre e un padre,” afferma il rapporto “è oggetto di cambiamenti finalizzati ad assicurare il diritto degli adulti alla procreazione, anziché a tutelare il bisogno dei bambini di conoscere la propria madre e il proprio padre e di essere da loro cresciuti”.
La rivoluzione nel ruolo dei genitori
La rivoluzione nel ruolo dei genitori, come descritta nella pubblicazione, tocca una serie di questioni tra cui: l’alto tasso di divorzio; la procreazione con un solo genitore; il crescente ricorso alla donazione dei gameti; il sostegno al matrimonio omosessuale; le proposte per consentire ai bambini concepiti con la donazione di entrambi i gameti di avere giuridicamente tre genitori.
“Progenitore A” e “Progenitore B”, al posto di “Madre” e “Padre”
Il rapporto cita una serie di esempi di forti modifiche nella legislazione familiare, spesso introdotte senza un dibattito sufficientemente ampio.
-- In Canada, la legge che consente il matrimonio omosessuale, prevede anche la sostituzione, nella legislazione federale, del termine “genitore naturale”, con la dizione di “genitore legale”. In questo modo, l’ambito nel quale viene operata l’identificazione dei genitori si sposta bruscamente dalla società civile allo Stato, con tutte le eventuali conseguenze ad oggi ancora ignote.
-- In Spagna, poco dopo la legalizzazione del matrimonio omosessuale, il Governo ha cambiato il modello dei certificati di nascita, nei quali si leggerà “Progenitore A” e “Progenitore B”, al posto di “Madre” e “Padre”.
-- In India le linee guida sulle tecniche di fecondazione assistita, emanate nel giugno del 2005, affermano che un bambino nato grazie alla donazione dei gameti non avrà diritto a conoscere l’identità dei suoi genitori genetici.
Bambini con tre genitori, poligamia e matrimoni di gruppo
Sono in atto, inoltre, pressioni per introdurre ulteriori e più radicali cambiamenti nelle legislazioni.
-- In Nuova Zelanda e in Australia, vi sono proposte legislative dirette a consentire ai bambini concepiti con la donazione di entrambi i gameti di avere tre genitori legali. Queste proposte tuttavia non prevedono cosa possa avvenire nel caso in cui i tre genitori dovessero essere in disaccordo e litigare per il bambino.
-- Aumenta il sostegno da parte di influenti uffici legali e illustri giuristi in Canada e negli Stati Uniti per la legalizzazione dei matrimoni di gruppo come la poligamia e le relazioni poliamorose, che implicano rapporti intimi fra tre o più persone.
-- In Irlanda una commissione sulla riproduzione umana ha proposto che le coppie che hanno commissionato un figlio attraverso una madre surrogata debbano essere automaticamente riconosciute come genitori legali del figlio, lasciando la partoriente senza alcuna tutela giuridica qualora dovesse cambiare idea.
I dubbi francesi
La Francia è uno dei pochi Paesi che sta opponendo resistenza contro la corsa alle modifiche nel diritto familiare. Secondo un rapporto parlamentare sulla famiglia e i diritti dei figli, pubblicato lo scorso gennaio, “il desiderio di avere un figlio sembra essersi trasformato in un diritto”. Il rapporto francese raccomanda inoltre di non legalizzare il matrimonio omosessuale. Tra le motivazioni addotte vi è la preoccupazione sull’identità e lo sviluppo del figlio nel caso in cui la legge produca una situazione in cui vi sono “due padri o due madri, cosa che non è biologicamente né reale, né plausibile”. Il rapporto parlamentare insiste sulla necessità di una giustificazione medica per la procreazione assistita e di un divieto alla surrogazione.
Prima gli adulti, poi i bambini
“Una società giusta tutela gli interessi dei suoi cittadini più deboli, soprattutto dei bambini”, contesta il rapporto “Revolution in Parenthood”. Tuttavia, l’istituzione della paternità è oggetto di una profonda ridefinizione, che tende spesso ad orientarla principalmente in favore dei diritti degli adulti.
Un elemento comune di molte iniziative al cambiamento è il presunto “diritto alla procreazione”. Il desiderio di avere un figlio è certamente “una potente forza presente nel profondo dell’anima”, ammette Elizabeth Marquardt, autrice del Rapporto, e l’incapacità di generare un figlio proprio è spesso sentito come un danno enorme. “Ma”, aggiunge l’autrice, “i diritti e le esigenze degli adulti che desiderano avere un figlio non sono l’unica componente della questione”.
La struttura familiare è determinante per i bambini
L’adozione esiste da lungo tempo per consentire ai genitori infertili di avere un figlio. Ma l’uso delle tecniche di riproduzione assistita ha trasformato la situazione, portando ad un distacco consapevole dei figli dai loro genitori biologici. L’elemento biologico ovviamente non è tutto, osserva il rapporto, ma senza dubbio riveste una certa importanza.
Anche la struttura familiare è determinante per i bambini. Dagli studi sulla vita dei bambini di famiglie divorziate, emergono enormi conseguenze per i figli, non sufficientemente prese in considerazione al momento dell’introduzione del divorzio unilaterale.
I figli della “donazione del seme” da piccoli soffrono, da grandi protestano
La prima generazione di figli concepiti con gameti donati stanno ora raggiungendo l’età adulta. Essi furono concepiti, nella quasi totalità dei casi, da coppie eterosessuali sposate, con il ricorso alla donazione del seme. Marquardt riporta una serie di casi in cui i figli stanno ora parlando del forte impatto sulla loro identità derivante dalla decisione degli adulti di concepire un figlio con la chiara intenzione di separarlo dal genitore biologico. I giovani dicono spesso che gli è stato negato il diritto di essere cresciuto o almeno di conoscere i propri genitori biologici. Molti di questi giovani e adulti stanno ora formando associazioni e stanno utilizzando Internet per tentare di mettersi in contatto con chi ha donato il seme che li ha generati e con i loro fratelli concepiti dallo stesso donatore.
Forte consenso tra i sociologi sui benefici del matrimonio per i bambini
Una delle questioni che i figli di concepiti con gameti donati sollevano è che il consenso informato della parte più debole, il figlio, non viene preso in considerazione nelle tecniche di riproduzione assistita che separano intenzionalmente il bambino da uno o da entrambi i suoi genitori biologici. Il rapporto “Revolution in Parenthood” osserva che negli ultimi decenni si è affermato un forte consenso tra i sociologi sui benefici del matrimonio per i bambini.
Quale modello genitoriale?
L’attuale ridefinizione della paternità, afferma il rapporto, sta rimodellando i sistemi culturali e giuridici “in modo tale da procurare ulteriori profonde incertezze sul significato della paternità e della maternità”. Ad esempio, negli Stati Uniti, almeno 10 Stati consentono alle persone senza alcun rapporto biologico o adottivo con un bambino e senza alcun rapporto matrimoniale con il genitore, di poter essere titolari di diritti e doveri propri dei genitori, in qualità di genitore psicologico o di genitore di fatto. “Nel diritto e nella cultura, il modello genitoriale che prevede due persone, una madre e un padre, si sta perdendo per essere sostituito dall’idea che i figli possono stare bene con qualsiasi adulto che venga definito loro genitore, a condizione che esso sia una brava persona”, commenta il rapporto. Questi cambiamenti avranno conseguenze profonde per la famiglia, i figli e la società. “Chi ha coscienza di questi rischi”, conclude il rapporto, “può e deve prendere l’iniziativa per avviare un dibattito sulla vita dei bambini e il futuro della paternità”.
NEW YORK La struttura della famiglia e il ruolo dei genitori sono oggetto di una ridefinizione che antepone gli interessi degli adulti alle necessità dei bambini.
È questo l’avvertimento contenuto in un recente rapporto sulle tendenze nella legislazione familiare e nelle tecniche riproduttive. Il rapporto dal titolo “Revolution in Parenthood: The Emerging Global Clash Between Adult Rights and Children's Needs” è stato pubblicato dalla Commission on Parenthood's Future, “una organizzazione indipendente e apolitica di studiosi ed esperti”, attiva nell’ambito della famiglia. “Il modello genitoriale che prevede due persone, una madre e un padre,” afferma il rapporto “è oggetto di cambiamenti finalizzati ad assicurare il diritto degli adulti alla procreazione, anziché a tutelare il bisogno dei bambini di conoscere la propria madre e il proprio padre e di essere da loro cresciuti”.
La rivoluzione nel ruolo dei genitori
La rivoluzione nel ruolo dei genitori, come descritta nella pubblicazione, tocca una serie di questioni tra cui: l’alto tasso di divorzio; la procreazione con un solo genitore; il crescente ricorso alla donazione dei gameti; il sostegno al matrimonio omosessuale; le proposte per consentire ai bambini concepiti con la donazione di entrambi i gameti di avere giuridicamente tre genitori.
“Progenitore A” e “Progenitore B”, al posto di “Madre” e “Padre”
Il rapporto cita una serie di esempi di forti modifiche nella legislazione familiare, spesso introdotte senza un dibattito sufficientemente ampio.
-- In Canada, la legge che consente il matrimonio omosessuale, prevede anche la sostituzione, nella legislazione federale, del termine “genitore naturale”, con la dizione di “genitore legale”. In questo modo, l’ambito nel quale viene operata l’identificazione dei genitori si sposta bruscamente dalla società civile allo Stato, con tutte le eventuali conseguenze ad oggi ancora ignote.
-- In Spagna, poco dopo la legalizzazione del matrimonio omosessuale, il Governo ha cambiato il modello dei certificati di nascita, nei quali si leggerà “Progenitore A” e “Progenitore B”, al posto di “Madre” e “Padre”.
-- In India le linee guida sulle tecniche di fecondazione assistita, emanate nel giugno del 2005, affermano che un bambino nato grazie alla donazione dei gameti non avrà diritto a conoscere l’identità dei suoi genitori genetici.
Bambini con tre genitori, poligamia e matrimoni di gruppo
Sono in atto, inoltre, pressioni per introdurre ulteriori e più radicali cambiamenti nelle legislazioni.
-- In Nuova Zelanda e in Australia, vi sono proposte legislative dirette a consentire ai bambini concepiti con la donazione di entrambi i gameti di avere tre genitori legali. Queste proposte tuttavia non prevedono cosa possa avvenire nel caso in cui i tre genitori dovessero essere in disaccordo e litigare per il bambino.
-- Aumenta il sostegno da parte di influenti uffici legali e illustri giuristi in Canada e negli Stati Uniti per la legalizzazione dei matrimoni di gruppo come la poligamia e le relazioni poliamorose, che implicano rapporti intimi fra tre o più persone.
-- In Irlanda una commissione sulla riproduzione umana ha proposto che le coppie che hanno commissionato un figlio attraverso una madre surrogata debbano essere automaticamente riconosciute come genitori legali del figlio, lasciando la partoriente senza alcuna tutela giuridica qualora dovesse cambiare idea.
I dubbi francesi
La Francia è uno dei pochi Paesi che sta opponendo resistenza contro la corsa alle modifiche nel diritto familiare. Secondo un rapporto parlamentare sulla famiglia e i diritti dei figli, pubblicato lo scorso gennaio, “il desiderio di avere un figlio sembra essersi trasformato in un diritto”. Il rapporto francese raccomanda inoltre di non legalizzare il matrimonio omosessuale. Tra le motivazioni addotte vi è la preoccupazione sull’identità e lo sviluppo del figlio nel caso in cui la legge produca una situazione in cui vi sono “due padri o due madri, cosa che non è biologicamente né reale, né plausibile”. Il rapporto parlamentare insiste sulla necessità di una giustificazione medica per la procreazione assistita e di un divieto alla surrogazione.
Prima gli adulti, poi i bambini
“Una società giusta tutela gli interessi dei suoi cittadini più deboli, soprattutto dei bambini”, contesta il rapporto “Revolution in Parenthood”. Tuttavia, l’istituzione della paternità è oggetto di una profonda ridefinizione, che tende spesso ad orientarla principalmente in favore dei diritti degli adulti.
Un elemento comune di molte iniziative al cambiamento è il presunto “diritto alla procreazione”. Il desiderio di avere un figlio è certamente “una potente forza presente nel profondo dell’anima”, ammette Elizabeth Marquardt, autrice del Rapporto, e l’incapacità di generare un figlio proprio è spesso sentito come un danno enorme. “Ma”, aggiunge l’autrice, “i diritti e le esigenze degli adulti che desiderano avere un figlio non sono l’unica componente della questione”.
La struttura familiare è determinante per i bambini
L’adozione esiste da lungo tempo per consentire ai genitori infertili di avere un figlio. Ma l’uso delle tecniche di riproduzione assistita ha trasformato la situazione, portando ad un distacco consapevole dei figli dai loro genitori biologici. L’elemento biologico ovviamente non è tutto, osserva il rapporto, ma senza dubbio riveste una certa importanza.
Anche la struttura familiare è determinante per i bambini. Dagli studi sulla vita dei bambini di famiglie divorziate, emergono enormi conseguenze per i figli, non sufficientemente prese in considerazione al momento dell’introduzione del divorzio unilaterale.
I figli della “donazione del seme” da piccoli soffrono, da grandi protestano
La prima generazione di figli concepiti con gameti donati stanno ora raggiungendo l’età adulta. Essi furono concepiti, nella quasi totalità dei casi, da coppie eterosessuali sposate, con il ricorso alla donazione del seme. Marquardt riporta una serie di casi in cui i figli stanno ora parlando del forte impatto sulla loro identità derivante dalla decisione degli adulti di concepire un figlio con la chiara intenzione di separarlo dal genitore biologico. I giovani dicono spesso che gli è stato negato il diritto di essere cresciuto o almeno di conoscere i propri genitori biologici. Molti di questi giovani e adulti stanno ora formando associazioni e stanno utilizzando Internet per tentare di mettersi in contatto con chi ha donato il seme che li ha generati e con i loro fratelli concepiti dallo stesso donatore.
Forte consenso tra i sociologi sui benefici del matrimonio per i bambini
Una delle questioni che i figli di concepiti con gameti donati sollevano è che il consenso informato della parte più debole, il figlio, non viene preso in considerazione nelle tecniche di riproduzione assistita che separano intenzionalmente il bambino da uno o da entrambi i suoi genitori biologici. Il rapporto “Revolution in Parenthood” osserva che negli ultimi decenni si è affermato un forte consenso tra i sociologi sui benefici del matrimonio per i bambini.
Quale modello genitoriale?
L’attuale ridefinizione della paternità, afferma il rapporto, sta rimodellando i sistemi culturali e giuridici “in modo tale da procurare ulteriori profonde incertezze sul significato della paternità e della maternità”. Ad esempio, negli Stati Uniti, almeno 10 Stati consentono alle persone senza alcun rapporto biologico o adottivo con un bambino e senza alcun rapporto matrimoniale con il genitore, di poter essere titolari di diritti e doveri propri dei genitori, in qualità di genitore psicologico o di genitore di fatto. “Nel diritto e nella cultura, il modello genitoriale che prevede due persone, una madre e un padre, si sta perdendo per essere sostituito dall’idea che i figli possono stare bene con qualsiasi adulto che venga definito loro genitore, a condizione che esso sia una brava persona”, commenta il rapporto. Questi cambiamenti avranno conseguenze profonde per la famiglia, i figli e la società. “Chi ha coscienza di questi rischi”, conclude il rapporto, “può e deve prendere l’iniziativa per avviare un dibattito sulla vita dei bambini e il futuro della paternità”.
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