
“Accompagnare il Popolo di Dio e stargli vicino”. Nell’intervista concessa oggi al giornalista Austen Ivereigh su The Tablet, Papa Francesco ha spiegato in questi termini il significato delle iniziative che come Pontefice e Vescovo di Roma ha voluto prendere sin dall’inizio della diffusione della pandemia di Covid-19. Abbiamo raccolto in ordine cronologico un primo elenco delle occasioni in cui questa vicinanza si è materializzata.
9 marzo 2020 – Per manifestare la sua quotidiana vicinanza alle persone ammalate, alle persone in quarantena e a quelle impossibilitate a muoversi, da lunedì 9 marzo Papa Francesco ha stabilito che la Messa mattutina delle 7 da lui celebrata nella cappella di Casa Santa Marta fosse trasmessa in diretta streaming. Oltre ai canali vaticani, la celebrazione va in diretta tutti i giorni su Tv2000 e Rai Uno. Assoluta novità di questo pontificato, fino a questo momento alla Messa aveva accesso soltanto un ristretto gruppo di fedeli della Diocesi di Roma a rotazione, e della stessa si diffondeva soltanto una sintesi dell’omelia.
Ogni giorno il Papa offre una speciale intenzione di preghiera per quanti stanno subendo le conseguenze del Covid-19.
11 marzo 2020 – Per il secondo mercoledì di Quaresima, l’11 marzo 2020, il Cardinale Vicario per la Diocesi di Roma Angelo De Donatis ha promosso una Giornata di preghiera e digiuno per l’emergenza del Coronavirus e una Santa Messa da lui celebrata in assenza di fedeli al Santuario della Madonna del Divino Amore. Per l’occasione Papa Francesco ha inviato un videomessaggio nel quale ha rivolto la Sua preghiera alla Vergine: “Noi ci affidiamo a te, Salute dei malati”, “Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai”.
12 marzo 2020 – Per il tramite del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, Papa Francesco ha donato 100mila euro alla Caritas Italiana per un primo significativo soccorso in questa fase di emergenza per il diffondersi del contagio da Coronavirus su tutto il territorio italiano. “Tale somma vuol essere un’immediata espressione del sentimento di spirituale vicinanza e paterno incoraggiamento da parte del Santo Padre verso tutti quei servizi essenziali a favore dei poveri e delle persone più deboli e vulnerabili della nostra società, che le Caritas a livello diocesano e parrocchiale assicurano quotidianamente in Italia”, si è letto nel comunicato del Dicastero.
15 marzo 2020 – Nel pomeriggio di domenica 15 marzo, lasciato il Vaticano, Papa Francesco si è recato in forma privata alla Basilica di Santa Maria Maggiore per venerare l’immagine della Salus Populi Romani. Successivamente, facendo un piccolo tratto a piedi lungo Via del Corso come se fosse un pellegrinaggio, è entrato nella Chiesa di San Marcello dove si trova il Crocifisso miracoloso che, secondo la tradizione, nel 1522 liberò Roma dalla peste.
“Con la sua preghiera, il Santo Padre ha invocato la fine della pandemia che colpisce l’Italia e il mondo, implorato la guarigione per i tanti malati, ricordato le vittime di questi giorni, e chiesto che i loro familiari e amici trovino consolazione e conforto”, ha informato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.
18 marzo 2020 – “Dobbiamo ritrovare la concretezza delle piccole cose, delle piccole attenzioni da avere verso chi ci sta vicino, famigliari, amici. Capire che nelle piccole cose c'è il nostro tesoro” è il fulcro della breve intervista che Papa Francesco ha concesso al vaticanista de La Repubblica Paolo Rodari, apparsa sullo stesso quotidiano il 18 marzo 2020.
19 marzo 2020 – Per la Solennità di San Giuseppe, sposo di Maria, i Vescovi italiani hanno promosso un “Rosario per l’Italia”, che è andato in onda alle 21 su Tv2000 in diretta dalla Basilica di San Giuseppe al Trionfale a Roma, presieduta dal Segretario Generale della CEI Stefano Russo. Papa Francesco è intervenuto con un videomessaggio proprio in apertura della preghiera, nel quale ha invitato ad affidarsi all’intercessione di San Giuseppe, “Custode della Sacra Famiglia, Custode di ogni nostra famiglia”, che “ha saputo camminare al buio di certi momenti, lasciandosi guidare sempre senza riserve dalla volontà di Dio”. E rivolto al Santo ha implorato protezione per il Paese, illuminazione per i responsabili del bene comune, intelligenza della scienza e sostegno per i bisognosi e per chi si prende cura di loro.
20 marzo 2020 – “Da questa situazione potremo uscire solo insieme, come umanità intera” è il pensiero che Papa Francesco ha affidato il 20 marzo 2020 al quotidiano La Stampa, in una intervista concessa a Domenico Agasso Jr. Nella stessa conversazione telefonica – registrata il 16 marzo – il Papa ha anche detto: “Siamo tutti umani e come uomini siamo tutti sulla stessa barca. E nessuna cosa umana deve essere aliena per un cristiano. Qui si piange perché si soffre. Tutti. Ci sono in comune l’umanità e la sofferenza”.
25 marzo 2020 – Durante l’Angelus del 22 marzo, Papa Francesco ha rivolto un invito a tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a recitare contemporaneamente la preghiera del Padre Nostro alle ore 12 del 25 marzo 2020, giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo. Nell’introdurre la preghiera, il Papa ha detto: “vogliamo implorare misericordia per l’umanità duramente provata dalla pandemia di coronavirus”; “preghiamo per i malati e le loro famiglie; per gli operatori sanitari e quanti li aiutano; per le autorità, le forze dell’ordine e i volontari; per i ministri delle nostre comunità”.
26 marzo 2020 – Come informato dall’Elemosineria Apostolica della Città del Vaticano, il 26 marzo 2020 Papa Francesco ha affidato 30 respiratori acquistati dalla Santa Sede alla stessa Elemosineria, incaricandola di donarle ad alcune strutture ospedaliere delle zone più colpite dalla pandemia, in Italia e Spagna.
27 marzo 2020 – Venerdì 27 marzo 2020, sul Sagrato della Basilica vaticana e davanti a una Piazza San Pietro totalmente vuota, Papa Francesco ha presieduto un momento straordinario di preghiera in tempo di epidemia, come aveva annunciato la domenica precedente al termine dell’Angelus. Nei pressi del cancello centrale della Basilica sono stati collocati l’immagine della Salus Populi Romani e il Crocifisso miracoloso di San Marcello al Corso (gli stessi verso i quali era andato in pellegrinaggio il 15 marzo). Dopo l’ascolto del Vangelo, il Papa ha tenuto una toccante omelia, nella quale ha invitato ad “Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede, che libera dalla paura”. Poi ha aggiunto: “da questo luogo, che racconta la fede rocciosa di Pietro, stasera vorrei affidarvi tutti al Signore, per l’intercessione della Madonna, salute del suo popolo, stella del mare in tempesta”.
Successivamente c’è stata l’esposizione del Santissimo Sacramento, la supplica e il rito della Benedizione eucaristica Urbi et Orbi (altro fatto eccezionale), con la proclamazione dell’indulgenza plenaria a quanti vi hanno preso parte attraverso i mezzi di comunicazione.
28 marzo 2020 – Papa Francesco il 28 marzo ha inviato una lettera a Roberto Andrés Gallardo, presidente del Comitato Panamericano dei giudici per i diritti sociali, nella quale ha ammirato il comportamento dei tanti “medici, infermieri, volontari, religiosi, religiosi, sacerdoti, che rischiano la vita per guarire e difendere le persone sane dal contagio”. Quindi ha espresso apprezzamento per quei governi che in tempi di Covid-19 mettono la salute sociale al primo posto ma si è detto preoccupato per il futuro, perché senza le giuste scelte si prospetta uno scenario da “genocidio virale” che porterebbe alla morte molte persone.
29 marzo 2020 – Al termine dell’Angelus del 29 marzo 2020 Papa Francesco ha fatto suo l’appello per un “cessate il fuoco globale e immediato in tutti gli angoli del mondo”, lanciato nei giorni precedenti dal Segretario Generale delle Nazioni Unite a seguito dell’emergenza per il Covid-19. L’impegno congiunto contro la pandemia, infatti, “possa portare tutti a riconoscere il nostro bisogno di rafforzare i legami fraterni come membri di un’unica famiglia”. Ben sapendo che “i conflitti non si risolvono attraverso la guerra! È necessario superare gli antagonismi e i contrasti, mediante il dialogo e una costruttiva ricerca della pace”.
Nella stessa occasione ha anche chiesto alle autorità di essere sensibili al grave problema del sovraffollamento delle carceri, prendendo le misure necessarie per evitare tragedie future.
3 aprile 2020 – Come reso noto dalla Diocesi di Bergamo, il 3 aprile 2020 Papa Francesco ha donato per tramite del Vescovo Francesco Beschi 60 mila euro all’Ospedale Papa Giovanni XXIII “come segno della sua premura e della sua carità”. Il 18 marzo i due si erano sentiti telefonicamente e il Papa aveva manifestato “sentimenti di condivisione del dolore per i numerosi sacerdoti e fedeli defunti a causa del Coronavirus e di prossimità ai malati, a coloro che li curano, alle famiglie, alle parrocchie e a tutta la comunità bergamasca”.
La stessa sera, in apertura del Tg1 delle 20 della Rai è andato in onda il Videomessaggio che Papa Francesco ha inviato alle famiglie italiane e del mondo nell’imminenza della Settimana Santa. Esordendo con il suo tipico “buonasera”, Il Papa ha detto di avere nel cuore tutte le famiglie, “specie quelle che hanno qualche caro ammalato o che hanno purtroppo conosciuto lutti dovuti al coronavirus o ad altre cause” e ha rivolto un pensiero alle persone sole e agli anziani. Quindi ha ricordato gli “eroi di tutti i giorni”, che stanno garantendo i servizi essenziale alla società, quanti vivono in ristrettezze economiche, i detenuti e i senza dimora.
Poi ha concluso: “fate un gesto di tenerezza verso chi soffre, verso i bambini, verso gli anziani. Dite loro che il Papa è vicino e prega, perché il Signore ci liberi tutti presto dal male”.
6 aprile 2020 – La pandemia non interessa soltanto l’Occidente ma si sta estendendo anche nel Sud del mondo, in America Latina e specialmente in Africa. A questo proposito, il 6 aprile 2020 Papa Francesco ha stabilito la costituzione di un fondo di emergenza Coronavirus presso le Pontificie Opere Missionarie, con una prima donazione di 750 mila dollari, per sostenere la presenza della Chiesa nei territori di missione. Le POM, infatti, sostengono oltre 1100 diocesi principalmente in Asia, Africa, Oceania e parte della regione amazzonica.
8 aprile 2020 – L’8 aprile è stata resa nota un’ampia intervista che Papa Francesco ha concesso allo scrittore e giornalista britannico Austen Ivereigh, pubblicata simultaneamente su The Tablet (Londra) e Commonweal (New York), su ABC in spagnolo e La Civiltà Cattolica in italiano. Raccontando come stesse vivendo la pandemia e l’isolamento, Francesco ha detto: “Prego di più, perché credo di doverlo fare, e penso alla gente. Mi preoccupa questo: la gente. Pensare alla gente mi unge, mi fa bene, mi sottrae all’egoismo”.
Quindi ha aggiunto: “Penso alle mie responsabilità attuali e nel dopo che verrà. Quale sarà, in quel dopo, il mio servizio come vescovo di Roma, come capo della Chiesa? Quel dopo ha già cominciato a mostrarsi tragico, doloroso, per questo conviene pensarci fin da adesso”.
Infine, spiegando anche il senso di tutto quello che sta facendo dall’inizio della pandemia, ha detto: “La mia preoccupazione più grande – almeno, quella che avverto nella preghiera – è come accompagnare il popolo di Dio e stargli più vicino. Questo è il significato della Messa delle sette di mattina in live streaming, seguita da molti che si sentono accompagnati; come pure di alcuni miei interventi e del rito del 27 marzo in piazza S. Pietro. E di un lavoro piuttosto intenso di presenza, attraverso l’Elemosineria apostolica, per accompagnare le situazioni di fame e di malattia. Sto vivendo questo momento con molta incertezza. È un momento di molta inventiva, di creatività”.
Se ti è piaciuto l'articolo condividilo su Facebook e Twitter, sostieni Documentazione.info. Conosci il nostro servizio di Whatsapp e Telegram?