
Non è un motto di saggezza popolare ma il risultato di una ricerca dell’Università di Oxford su un campione di 10.440 bambini inglesi, monitorati per più di un decennio a partire dai primi mesi di vita. A 6.000 di loro sono state fatte interviste intorno ai 9-11 anni. Quando i padri si sentivano realizzati nel ruolo di genitori e nel rapporto con i figli, questi ultimi risultavano più equilibrati e sicuri di sé, con il 28% in meno di probabilità di avere problemi comportamentali nel periodo della pre-adolescenza. Conclusione degli esperti di Oxford: il padre ha un ruolo fondamentale nello sviluppo emotivo dell’individuo. Un papà attento ai bisogni del figlio lo farà diventare un adulto sereno e inoltre favorirà l’equilibrio complessivo della famiglia.
La Repubblica ha integrato i dati della ricerca con pareri di psicologi e psicoterapeuti, tutti a lodare la figura del “padre empatico”. “È rassicurante per un bambino - ha affermato Anna Oliveiro Ferraris - sentire accanto a sé un secondo genitore, oltre alla mamma, capace di comunicare con lui, di capirlo e guidarlo… Il padre contribuisce al benessere dei figli anche sostenendo psicologicamente la madre. L'accordo tra i due è indice di stabilità, una condizione molto apprezzata dai bambini”.
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