Armi: sempre di più gli italiani che ne vogliono una in casa

di Francesco D'Ugo, 27 luglio 2018

Una delle preoccupazioni principali dei cittadini della penisola resta quella di rimanere vittima di reati violenti. Nonostante infatti siano diminuiti gli omicidi in Italia, questa percezione negativa non accenna a cambiare.

Questo fatto presentato nel nostro articolo, trova conferma nel “1° Rapporto sulla filiera della sicurezza in Italia”  pubblicato recentemente dal Censis. Secondo la fotografia offerta dall’istituto di ricerca, sempre più persone richiedono il porto d’armi e sempre più persone vorrebbero che l’iter per ottenerlo possa diventare più semplice. 

I reati calano, ma cresce l’insicurezza

Nonostante i dati mostrino che i reati denunciati siano in costante calo dal 2008 (a oggi 17,6% in meno, di cui 10,2% solo nell’ultimo anno), 19 milioni di italiani (il 31,9% del totale delle famiglie) ritengono che la criminalità rappresenti uno dei rischi principali per la propria sicurezza. 

Infatti in media per i cittadini la criminalità occupa il quarto posto nella scala dei problemi più gravi del Paese.

Più insicurezza, più armi 

A questi dati riguardanti i livello di sicurezza percepita si possono accostare altri dati: un primo rivela come in due anni sia cambiata di molto l’opinione riguardo il possesso di armi. Il 39% degli italiani, infatti, (il 13% in più rispetto al 2015) ritiene che le procedure per ottenere il porto d’armi debbano essere snellite per rendere più immediato l’accesso ai mezzi di difesa personale. 

Un altro è quello che riguarda l’aumento delle licenze per porto d’armi ottenuti nel triennio 2014-2017. Nell’ultimo anno analizzato, infatti, le licenze sono state 1.398.920, ovvero il 20,5% in più rispetto al 2014. Come osserva il Censis, solo una piccola parte delle licenze (1,3%) è oggi assegnata per difesa personale, mentre la gran parte – soprattutto delle nuove – è stato richiesto per la caccia o per uso sportivo. Allo stesso tempo però, nota l’istituto di ricerca, a fronte di aumento di oltre 200.000 tiratori negli ultimi tre anni, non è ugualmente aumentato il numero di atleti tesserati.

Viene scritto nel rapporto: 

“Difficile non mettere in relazione questo aumento della voglia di sparare anche con la diffusione della paura e con la tranquillità apparente che può derivare dal saper maneggiare un’arma da fuoco”. 

Italiani armati? Ecco i rischi 

Quali sarebbero i rischi se il numero di possessori di armi in Italia aumentasse ancora? Il Censis si affida ai dati che il Gallup e il Pew Research Center hanno raccolto negli Stati Uniti. Secondo i due centri ricerca il 42% delle famiglie americane (in tutto 53 milioni) possiede un’arma nella propria abitazione. Cosa che esporrebbe circa 137 milioni di cittadini USA all’uso o all’essere vittime di un’arma da fuoco. 

Qui la maggiore facilità di ottenere un’arma da fuoco ha portato nel 2016 a 14.415 omicidi volontari con arma da fuoco, pari a 4,5 ogni 100.000 abitanti, contro i 150 avvenuti in Italia, dove le leggi sono più restrittive, pari a 0,2 per 100.000 residenti. Fatto che invece potrebbe cambiare decisamente se assistessimo ad un allentamento delle regole: le famiglie in possesso di armi potrebbero salire a 10,9 milioni e verrebbero così esposti a rischio fino 25 milioni di italiani. 

Potremmo assistere dunque a un aumento consistente degli omicidi: potremmo salire a 2.700 ogni anno, contro i 150 attuali, per un totale di 2.550 morti in più

Se ti è piaciuto l'articolo condividilo su Facebook  e  Twitter, sostieni Documentazione.info